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I Top & Flop del Calciomercato 2024TUTTO mercato WEB
giovedì 12 settembre 2024, 00:31Il Punto
di Nicolò Schira
per Tuttoc.com

I Top & Flop del Calciomercato 2024

Il mercato è andato in archivio ormai da due settimane e il campionato sta finalmente entrando nel vivo. A mente fredda però si è più lucidi e in grado di analizzare tutte le sfumature della lunga estate di trattative. Tra grandi colpi e affari sfumati è ora tempo di pagelle e giudizi per coloro che hanno operato nelle varie contrattazioni, piazzando acquisti roboanti o vedendo svanire sul filo di lana operazioni già impostate da settimane. Alla stregua di un pagellone scolastico abbiamo messo in fila i dirigenti del campionato della terza serie, stilando le nostre valutazioni. Naturalmente opinabili e discutibili, ci mancherebbe. Il nostro pagellone rispecchia la sessione estiva di calciomercato e non è legato del tutto ai valori degli organici. Sui banchi di scuola abbiamo messo gli operatori di mercato di Lega Pro che si sono distinti nel bene o nel male. Spazio ai promossi con voto dal 7 in su e a coloro che non sono riusciti a strappare la sufficienza. C'è chi può vantare giudizi d'encomio, altri che si arrabattano per sfangarla e pertanto rimandati a fine campionato, il tutto in attesa del verdetto indiscutibile del campo, che resta da sempre il giudice unico e supremo. 

TOP

DANIELE FAGGIANO (ds Catania): rientro in grande stile per l’uomo mercato salentino, che ha costruito un’autentica corazzata per la categoria. Unico neo il derby perso col Trapani per Lescano, ma non si può avere tutto. In panchina ha preso il meglio che c’era su piazza: Mimmo Toscano e gli ha sfidato uno squadrone che può fare solo una cosa: vincere il campionato. VOTO 8,5

ANDREA MUSSI (ds Trapani): in passato l’avevamo messo dietro la lavagna per alcune mosse tra Carpi e Siena poco brillanti. In granata però ha fatto un lavoro clamoroso e gli va dato atto. Se a Trapani sognano ad occhi aperti il merito è anche suo e di come ha saputo muoversi per la campagna acquisti. Colpi come Lescano, Fall, Carraro, Kanoute, Seculin e Bifulco sono tanta roba… VOTO 8

EMANUELE RIGHI (ds Ascoli): ha dormito fino ad agosto, ma poi si è scatenato. Corazza, Tremolada e Marsura sono grandi colpi, a cui vanno aggiunti elementi vincenti come Varone e Livieri che rendono i bianconeri la favorita per il salto in alto nel girone B. VOTO 8

MATTEO SUPERBI (ds Entella): ha rifatto due terzi della squadra rispetto alla stagione precedente e a sto giro ha beccato quasi tutto. Scelte interessanti che il campo sta ripagando nel migliore dei modi. Coraggiosa la scelta di non cambiare allenatore dopo un dodicesimo posto, ma anche qui i fatti finora gli danno ragione. VOTO 8

VINCENZO GRECO (Dg Picerno): smonta e rimonta il giocattolo come se niente fosse, nonostante la perdita dei 3 migliori giocatori della scorsa stagione più l’allenatore. Altrove si sarebbero capottati, a Picerno non se ne è accorto nessuno. E il merito va a chi sta dietro la scrivania. VOTO 8

GIORGIO PERINETTI-GIGI CONDÒ (Avellino): ormai viaggiano in coppia e ragionano all’unisono. Finora i risultati non hanno premiato gli sforzi di mercato di un tandem, che anche quest’anno si è molto bene sul fronte trattative con innesti di livelli come Iannarilli, Tribuzzi, Sounas ed Enrici tanto per citarne alcuni. VOTO 7,5 

MASSIMO CRIPPA (dg Renate): qui la domanda è una sola: possibile che nessun club di categoria superiore si sia accorto del lavoro del dirigente nerazzurro negli ultimi due lustri. Poca spesa, tanta resa è il suo mantra. Rilancia e valorizza calciatori reduci da annate così così, portando il secondo comune più piccolo di tutta la categoria a sognare per l’ennesima volta di lottare per la B. Per non parlare di allenatori e direttori sportivi che al suo fianco hanno trovato la consacrazione. E scusate se è poco… VOTO 7,5

PASQUALE FOGGIA (ds Pescara): per ora la mossa Silvio Baldini sta pagando. Se poi ci aggiungiamo il restyling alla rosa, trattenendo la stellina Merola il voto diventa certamente elevato e lusinghiero. VOTO 7,5

FRANCESCO MUSUMECI (ds Pro Vercelli): dopo una vita da braccio destro (prima di Franco Ceravolo e poi di Alex Casella) si è messo in proprio. Se il buongiorno si vede dal mattino, a Vercelli quest’anno ci sarà da divertirsi. Il ruolo di mina vagante del girone A spetta alle Bianche Casacche, che hanno costruito un mix molto interessante tra giovani (Passador, Ronchi, Dell’Aquila Biagetti) e certezze (Schenetti, Comi, Bunino, Sbraga ecc). Fosse entrato last minute anche Zanellato (a 30mila euro…) avrebbe meritato mezzo voto in più. VOTO 7

MORENO ZOCCHI (ds Pontedera): l’aria di provincia gli ha sempre fatto bene. Lì riesce a dare e fare il massimo. Da Legnano a Pavia fino alla Toscana quando il budget non è incredibile è tra i pochi che sanno aguzzare l’ingegno. Van Ransbeeck e Ragatzu sono due chiamate notevoli. Zitto zitto anche quest’anno si candida ai Playoff senza aver speso chissà che… VOTO 7

DOMENICO FRACCHIOLLA (ds Giugliano): ha scelto di ripartire dalla Campania e promette di lasciare il segno con alcune intuizioni da seguire. In più è riuscito a respingere gli assalti per Ciuferri. Mica male. VOTO 7

ALESSANDRO AMARANTE (ds Sorrento): non si capisce perché non ne parli mai nessuno, ma da anni in costiera sta sfornando risultati a raffica. Era dai tempi di Sarri che il Sorrento non veleggiava così in alto e buona parte del merito è del dirigente rossonero, che è riuscito a pescare low-cost un manipolo di giocatori validi e desiderosi di riscatto. VOTO 7

MARCELLO DI GIUSEPPE (ds Pineto): in Abruzzo gli tocca friggere con l’acqua, eppure anche a sto giro ha messo in piedi una squadra molto interessante e che darà del filo da torcere a molti. VOTO 7


FLOP

PIETRO LO MONACO (ad Novara): ormai da qualche anno ha perso il tocco magico. Troppe scommesse e poche intuizioni vincenti. Gli azzurri sono una cozzaglia senza nè capo nè coda. Se il buongiorno si vede dal mattino, altro che lottare per la promozione. Ci sarà da pensare a salvarsi. VOTO 4,5

MORRIS DONATI (ds Triestina): provare a vincere il campionato cedendo i migliori non ci sembra il metodo più azzeccato per acciuffare la B. Se poi in panchina ti affidi a un debuttante il cocktail rischia di essere micidiale in negativo. Tanto che la società l’ha già sollevato dall’incarico. VOTO 4,5

FILIPPO GHINASSI (Ds Legnago): inutile girarci troppo intorno, la squadra esce notevolmente indebolita dalla sessione estiva. Le perdite di Van Ransbeeck, Baradjii e Rocco non sono state rimpiazzate adeguatamente. Senza dimenticare l’addio di Massimo Donati che aveva fatto grandi cose in panchina. Il rischio è di soffrire appare concreto… VOTO 5

MATTIA SERAFINI (ds Arzignano): tanto aveva fatto bene l’anno passato, tanto rischia quest’anno di scottarsi. Anche perché non sempre osare fa rima con volare… VOTO 5 

GIORGIO ZAMUNER (ds Trento): da uno come lui era lecito attendersi molto di più. L’organico costruito ci convince poco e sembra destinato ad avviarsi verso un’altra stagione anonima. Ergo l’ultimo biennio deludente gialloblù forse era da attribuire solo a chi stava in panchina… VOTO 5

ANDREA FERRETTI (ds FeralpiSalò): se l’obiettivo è quello di tornare subito in Serie B, non ci siamo. La rosa messa a disposizione di un tecnico bravo come Aimo Diana è la più debole degli ultimi 4-5 anni. Un azzardo che potrebbe tramutarsi in un mare di rimpianti tra qualche mese… VOTO 5 

ANTONIO MINADEO (ds Lecco): vale il discorso di prima, per tornare in B la squadra sembra incompleta. Se invece l'obiettivo è arrivare tra le prime sei-sette potrebbe anche bastare. Finora però è mancata la zampata di livello... VOTO 5

CARLO MUSA (ds Sestri Levante): dire addio a Oliana, Parlanti, Sandri e Candiano farebbe male a chiunque. Se poi per sostituirli si punta solo qualche scommessa o giocatori reduci da retrocessioni, l’impresa di ripetersi appare ardua… VOTO 5