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Pontedera, Menichini: "Playoff meritati, adesso ci vogliamo divertire”TUTTO mercato WEB
© foto di Gianni Mattonai
Oggi alle 13:45Girone B
di Redazione TC
per Tuttoc.com

Pontedera, Menichini: "Playoff meritati, adesso ci vogliamo divertire”

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Con il 3-0 inflitto ieri al Rimini, il Pontedera si è assicurato l'accesso ai playoff promozione di Serie C per la terza stagione consecutiva. Di questo ha parlato il tecnico del club toscano Leonardo Menichini ospite della trasmissione 'A Tutta C' in onda su TMW Radio:

La 37ª giornata di campionato, rinviata per la scomparsa del Santo Padre, è andata in archivio ieri con una netta vittoria. Che segnale è questo risultato in ottica playoff?
"Abbiamo fatto un percorso veramente straordinario. Da quando sono arrivato abbiamo raccolto 41 punti in 29 partite. Fino a qualche settimana fa eravamo in una posizione di classifica che definire pericolosa è riduttivo. Ma con il lavoro, l’abnegazione e il sacrificio ne siamo usciti. A tre giornate dalla fine abbiamo centrato la salvezza, che era l’obiettivo primario, perché non è scontato che il Pontedera giochi in Serie C per 14 anni consecutivi. E con la vittoria di ieri abbiamo ottenuto matematicamente l’accesso ai playoff. È un altro grande risultato, che ci riempie d’orgoglio e ci dà visibilità per un grande finale di stagione. Sappiamo che ci sono dei limiti, giochiamo con tanti giovani, col minutaggio… però adesso vogliamo divertirci. Siamo contenti di quanto fatto".

Arrivate quindi ai playoff con la testa libera, ed è comprensibile. Come diceva, non è scontato che il Pontedera sia stabilmente in Serie C da così tanto tempo. C’è un modello, un’identità che va oltre i singoli interpreti e persino le proprietà, visto che anche su quel fronte c'è stato un cambiamento negli ultimi anni.
"È proprio così. È una realtà che lavora con i mezzi che ha: pochi spettatori, ma un ambiente sereno, dove i giovani possono esprimersi. E questo è un messaggio che spesso rivolgo anche a società più grandi, procuratori e direttori sportivi: tanti giovani finiscono in contesti più blasonati della stessa categoria, ma senza la pazienza necessaria rischiano di perdersi. Qui, invece, trovano un ambiente ideale per fare quello step intermedio che permette loro di crescere. Penso a Corona, ad esempio: arrivava dalla Primavera dell’Empoli. Se fosse andato in una squadra di vertice della C, magari non avrebbe giocato. Qui, invece, sta facendo grandi cose. Ma il discorso vale per tanti altri giovani: se hanno qualità, qui possono emergere, costruirsi un futuro e una credibilità".

Rimaniamo un attimo su Giacomo Corona, figlio di Giorgio Corona, ex attaccante dei primi anni 2000. Le ricorda qualcuno per caratteristiche?
"Con Toni c’è sicuramente qualche similitudine. L’ho allenato, insieme a Carletto Mazzone, a Brescia. E sappiamo tutti che carriera ha fatto. Anche lui, come Corona, è partito dalla Serie C e ha fatto la gavetta. Giacomo ha ancora bisogno di completarsi, ma per farlo il Pontedera è il posto giusto. Qui si lavora con tranquillità, con uno staff attento, che cura i dettagli. È l’ambiente giusto per crescere. Lo ripeto: ci sono tanti ragazzi interessanti nelle Primavere, e dovrebbero andare in realtà come la nostra, dove non si ha l’assillo del risultato immediato.

Torniamo a parlare dei playoff, allargando il raggio d'azione a tutti e tre i raggruppamenti: detto che c'è ancora qualche squadra che deve strappare il pass, secondo lei esiste una favorita?
"Ci sono tante squadre attrezzate. Ma i playoff sono particolari: conta molto come ci arrivi. Non è detto che chi entra saltando i primi turni sia avvantaggiato, perché mantenere la concentrazione senza giocare non è semplice. Al contrario, chi arriva da dietro può avere più ritmo e fiducia. Nel Girone A vedo come favorito chi fra Padova e Vicenza non centrerà la promozione diretta, mentre nel Girone B ci sono Pescara, Torres e Perugia. Nel Girone C è pieno di realtà ambiziose: Crotone, Benevento, Juve Stabia, Avellino, il Cerignola che ha fatto un grande campionato. Tutte squadre che hanno investito molto. Noi cercheremo di divertirci e di andare il più avanti possibile, ma sappiamo che sarà durissima".

Ultima domanda, sul tema delle seconde squadre. Che idea si è fatto? È un progetto utile per la crescita dei giovani italiani?
"Anche qui dipende dalle situazioni. Ci sono giovani Primavera molto bravi che traggono vantaggio ad allenarsi con i grandi, con i campioni. Altri, invece, hanno bisogno di un contesto più competitivo, dove si prendono anche le botte e si tira fuori il carattere. Bisogna valutare caso per caso".