
Messina, torna a parlare Sciotto: "Non eserciterò la clausola. Contestato e costretto a cedere"
In una lettera aperta inviata alla Gazzetta del Sud, l'ex presidente del Messina Pietro Sciotto torna a parlare a due mesi dalla cessione del club spiegando i motivi per cui ha scelto di lasciare e i motivi per cui ritiene superfluo provare a riottenere la proprietà dell’Acr Messina.
“Scrivo questa lettera al termine di una lunga e complicata storia che mi ha visto impegnato in nome della Fede e dell’Amore per l’Acr Messina Calcio. Scrivo questa lettera perché troppo spesso il nome mio e della mia famiglia è stato calpestato e umiliato. Tutto quello che ho fatto non è stato un gioco, è stata la continua, frenetica e spesso difficilissima ricerca di soluzioni per poter ottenere fra mille difficoltà i migliori risultati, per cercare di colmare lacune, nell’indifferenza assoluta di chi avrebbe potuto e dovuto aiutarmi. Dopo oltre un anno di insulti feroci, contestazioni e ostruzionismo, la pressione e l’aggressione contro di me è diventata insostenibile, con l’unico obiettivo di costringermi a lasciare la società e vendere, comunque, a chiunque. Il 2 gennaio, pertanto, ho concluso l’unica trattativa esistente ed ho ceduto la proprietà dell’Acr Messina Calcio. Ho vissuto con atroce dolore questa terribile esperienza, come una “violenza” di una parte della città ai miei danni. Da due mesi non sono più il proprietario della società che, però, ha operato e continua ad operare grazie alla mia fideiussione di 350.000 euro che rimarrà attiva sino alla fine della stagione calcistica. Ora, nessuno ha titolo per chiedermi un ultimo atto di generosità”.
“Eppure, per il mio grande Amore verso il Messina, lo farei pure ma sopraggiunti gravi motivi personali mi impediscono anche soltanto di poter valutare la possibilità di esercitare la clausola rescissoria che, comunque, non produrrebbe effetti risolutori in tempi rapidi perché necessiterebbe di una causa di lunga durata (sul punto, ho acquisito plurimi e concordi prestigiosi pareri legali). Chi vorrà, potrà trattare direttamente con chi detiene la proprietà della società per acquisirne la maggioranza oppure per aiutarla concretamente. Con i fatti, non con le chiacchiere o con inconcludenti e ipocriti appelli, pieni del nulla e miranti esclusivamente a destabilizzare ulteriormente la città e la squadra, per biechi interessi di parte. Si facciano avanti tutti coloro che in questi mesi hanno criticato l’operato della società Sciotto, senza mai alzare un dito, e anzi impiegando ogni risorsa per ostacolare e distruggere il Messina Calcio. Infine, un’ultima precisazione. Io non sono scappato. Io non ho decretato la fine del calcio professionistico a Messina non iscrivendo per capriccio la squadra al campionato. Io sono stato costretto ad andare via, contro la mia volontà. Negare questa verità è l’ultimo atto di disonestà nei miei confronti. Pur nel dolore e nell’amarezza sono sereno. Perché per otto anni ho dato tutto quello che potevo al mio amato Acr Messina. Ora non posso più fare nulla. Mi spiace. Sempre e solo forza Messina”.
“Scrivo questa lettera al termine di una lunga e complicata storia che mi ha visto impegnato in nome della Fede e dell’Amore per l’Acr Messina Calcio. Scrivo questa lettera perché troppo spesso il nome mio e della mia famiglia è stato calpestato e umiliato. Tutto quello che ho fatto non è stato un gioco, è stata la continua, frenetica e spesso difficilissima ricerca di soluzioni per poter ottenere fra mille difficoltà i migliori risultati, per cercare di colmare lacune, nell’indifferenza assoluta di chi avrebbe potuto e dovuto aiutarmi. Dopo oltre un anno di insulti feroci, contestazioni e ostruzionismo, la pressione e l’aggressione contro di me è diventata insostenibile, con l’unico obiettivo di costringermi a lasciare la società e vendere, comunque, a chiunque. Il 2 gennaio, pertanto, ho concluso l’unica trattativa esistente ed ho ceduto la proprietà dell’Acr Messina Calcio. Ho vissuto con atroce dolore questa terribile esperienza, come una “violenza” di una parte della città ai miei danni. Da due mesi non sono più il proprietario della società che, però, ha operato e continua ad operare grazie alla mia fideiussione di 350.000 euro che rimarrà attiva sino alla fine della stagione calcistica. Ora, nessuno ha titolo per chiedermi un ultimo atto di generosità”.
“Eppure, per il mio grande Amore verso il Messina, lo farei pure ma sopraggiunti gravi motivi personali mi impediscono anche soltanto di poter valutare la possibilità di esercitare la clausola rescissoria che, comunque, non produrrebbe effetti risolutori in tempi rapidi perché necessiterebbe di una causa di lunga durata (sul punto, ho acquisito plurimi e concordi prestigiosi pareri legali). Chi vorrà, potrà trattare direttamente con chi detiene la proprietà della società per acquisirne la maggioranza oppure per aiutarla concretamente. Con i fatti, non con le chiacchiere o con inconcludenti e ipocriti appelli, pieni del nulla e miranti esclusivamente a destabilizzare ulteriormente la città e la squadra, per biechi interessi di parte. Si facciano avanti tutti coloro che in questi mesi hanno criticato l’operato della società Sciotto, senza mai alzare un dito, e anzi impiegando ogni risorsa per ostacolare e distruggere il Messina Calcio. Infine, un’ultima precisazione. Io non sono scappato. Io non ho decretato la fine del calcio professionistico a Messina non iscrivendo per capriccio la squadra al campionato. Io sono stato costretto ad andare via, contro la mia volontà. Negare questa verità è l’ultimo atto di disonestà nei miei confronti. Pur nel dolore e nell’amarezza sono sereno. Perché per otto anni ho dato tutto quello che potevo al mio amato Acr Messina. Ora non posso più fare nulla. Mi spiace. Sempre e solo forza Messina”.
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano