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Il Sassuolo torna sulla terra. Grosso ko con Inzaghi, una sconfitta che deve servire da lezione
Boxing Day amaro per il Sassuolo. A Pisa i neroverdi sono incappati nella seconda sconfitta in campionato, andando ko dopo 7 vittorie di fila (nei top 5 campionati solo l'Atletico Madrid aveva lo stesso score e solo l'Atalanta con 11 vittorie aveva fatto meglio) e dopo 14 risultati utili consecutivi. Una sconfitta che arriva dopo quella con il Catanzaro di fine agosto. Era appena finito il calciomercato, c'erano le scorie dei vari mal di pancia estivi e una squadra ancora in costruzione. Quindici partite dopo il Sassuolo ha scalato la classifica ed è arrivato sino al primo posto, scavalcando poi Spezia e Pisa e ora, nonostante il ko, può continuare a guardare tutti dall'alto in basso perché sono 3 i punti di vantaggio sui nerazzurri e 5 sui liguri.
Pisa più determinato del Sassuolo
Un Sassuolo che avrebbe potuto spedire la squadra di Inzaghi a -9 ma che forse, in casa del Pisa imbattuto alla Cetilar Arena, poteva contare anche su un pareggio e che forse, inconsciamente, ha pagato qualcosa da questo punto di vista perché la squadra, nonostante un buon approccio, non è riuscita a pareggiare la carica agonistica del Pisa, che ha dimostrato di crederci di più e di volere di più la vittoria, meritando la conquista dei 3 punti. I toscani, come dichiarato da Inzaghi, hanno cambiato strategia a gara in corso, diventando più accorti per non concedere campo e ripartenze ai neroverdi di Grosso e sfruttando i calci piazzati. Tre tiri in porta e tre gol ma anche una prova caparbia, con tanti duelli vinti.
Una lezione da imparare
Il Sassuolo forse ha creduto di poterla vincere con la maggiore qualità, come è successo in altre occasioni, e, per dirla alla Lovato invece "è stato superficiale". Sì perché la qualità a volte non basta, specie se si ha di fronte un avversario che di qualità in squadra ne ha e riesce a dare il 110%, sfruttando anche la tua giornata no. Poi, se Laurienté dopo il 3-1 avesse mandato in porta quel pallone servitogli da sinistra di Pieragnolo, a un quarto d'ora dalla fine, forse staremmo parlando di altro ma con i se e con i ma la storia non si fa. E la storia della gara di Pisa dice: 3-1 per i nerazzurri con i neroverdi che tornano per terra e ora dovranno essere bravi a non cadere in depressione post-sconfitta e già con il Cosenza a 29 a reagire. Perché dalle sconfitte si può crescere e si può imparare.
Pisa più determinato del Sassuolo
Un Sassuolo che avrebbe potuto spedire la squadra di Inzaghi a -9 ma che forse, in casa del Pisa imbattuto alla Cetilar Arena, poteva contare anche su un pareggio e che forse, inconsciamente, ha pagato qualcosa da questo punto di vista perché la squadra, nonostante un buon approccio, non è riuscita a pareggiare la carica agonistica del Pisa, che ha dimostrato di crederci di più e di volere di più la vittoria, meritando la conquista dei 3 punti. I toscani, come dichiarato da Inzaghi, hanno cambiato strategia a gara in corso, diventando più accorti per non concedere campo e ripartenze ai neroverdi di Grosso e sfruttando i calci piazzati. Tre tiri in porta e tre gol ma anche una prova caparbia, con tanti duelli vinti.
Una lezione da imparare
Il Sassuolo forse ha creduto di poterla vincere con la maggiore qualità, come è successo in altre occasioni, e, per dirla alla Lovato invece "è stato superficiale". Sì perché la qualità a volte non basta, specie se si ha di fronte un avversario che di qualità in squadra ne ha e riesce a dare il 110%, sfruttando anche la tua giornata no. Poi, se Laurienté dopo il 3-1 avesse mandato in porta quel pallone servitogli da sinistra di Pieragnolo, a un quarto d'ora dalla fine, forse staremmo parlando di altro ma con i se e con i ma la storia non si fa. E la storia della gara di Pisa dice: 3-1 per i nerazzurri con i neroverdi che tornano per terra e ora dovranno essere bravi a non cadere in depressione post-sconfitta e già con il Cosenza a 29 a reagire. Perché dalle sconfitte si può crescere e si può imparare.
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