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Semplici si presenta: "Qui per invertire il trend. Un orgoglio essere alla Sampdoria"
Giornata di presentazioni in casa Samp. Il nuovo tecnico blucerchiato Leonardo Semplici ha incontrato i media in conferenza dal centro sportivo "Gloriano Mugnaini" di Bogliasco: "Io sono arrivato per cercare di invertire quello che è il trend dell'annata. Detto questo, sono felicissimo perché avevo voglia di mettermi in discussione e per me è motivo d'orgoglio rappresentare una società così importante con un passato glorioso. Mi auguro che possa ritornare a quei momenti passati e mi auguro possa anche io contribuire a far tornare la Sampdoria in quella categoria che tutti speriamo".
Che gruppo ha trovato?
"Ho trovato un gruppo con grande disponibilità e che mi sta dando ascolto da subito. Gli allenamenti sono pochi. A me piace parlare con i calciatori, cercare e trovare la chiave di ognuno per far sì che ognuno dia il meglio di sé stesso. Sorprende una classifica così, le problematiche non mi interessano perché prima di me c'erano dei bravissimi professionisti, ma ora ripartiamo quasi da zero. Non sono qui per stravolgere nulla ma per cercare di dare valore a questi ragazzi. Conta quello che faremo da sabato in poi e questo sarà l'obiettivo nostro: switchare il campionato che è stato fino ad oggi e fare secondo le nostre possibilità".
Hai già le idee chiare sul sistema di gioco?
"Siamo in difficoltà per quanto riguarda il reparto difensivo. Sapevo di questa situazione e quando ho accettato l'incarico non è stato tanto per i giocatori che mancano, che spiace, ma baso le mie scelte in quello che vedo negli allenamenti. La squadra è stata costruita in un certo modo, 3-5-2, 3-4-2-1 o 3-4-3, poi vedremo a seconda di chi ho a disposizione per mettere i campo una squadra che abbia un equilibrio importante. Gol ne abbiamo fatti ma ne abbiamo subiti troppi e una squadra che vuole lottare per qualsiasi tipo di obiettivo deve subire meno reti. Attraverso il lavoro e l'organizzazione, nelle due fasi, mi auguro di sopperire a queste importanti assenze".
Ha già in testa un undici titolare?
"E' chiaro che i giocatori base li ho in testa, poi il campo dirà se è giusto o meno. Ora il calcio è un po' variato: ci sono gli 11 giocatori ma anche i cinque cambi che possono cambiare la partita in un senso o nell'altro. Oggi le rose sono composte da 22-23 giocatori ed è giusto considerarli tutti. Come ho detto ai ragazzi, più di 11 non li posso far scendere in campo e più di cinque non li posso inserire però sono tutti titolari. Spetterà a loro mettermi in difficoltà".
L'obiettivo è tornare in A?
"Io non sono un allenatore che fa promesse ma sono un allenatore che lavora. Se sono venuto qua è perché vedo la prospettiva di risalire. Quanto, sarà il campo a dirlo. Da parte mia c'è la massima voglia di stravolgere questa situazione che non piace a nessuno. Credo sia giusto pensare gara dopo gara e concentrarsi sulla prossima partita. E' chiaro che se un allenatore arriva alla Sampdoria, in una situazione del genere, viene qui in un centro sportivo, lo fa per fare il meglio".
Sabato c'è già lo Spezia.
"Ho cercato di sfruttare il doppio di ieri e l'allenamento di oggi non tanto pensando allo Spezia ma alle problematiche che possiamo trovare nel gruppo. Cercheremo poi domani di sommare le cose che ho intravvisto. Credo che ci siano delle situazioni da valutare bene sia a livello tecnico-tattico ma anche a livello mentale. In un ambiente così, il nostro pubblico spero ci possa aiutare come ha sempre fatto".
Le gerarchie riguardano anche i portieri?
"Qui non ci sono gerarchie. L'ho detto ai ragazzi. I titolari me li dice il campo. Se uno mi dà quello che chiedo, si impegna lo faccio giocare".
In attacco ci sono giocatori come Coda e Tutino.
"Basta andare a leggere i curriculum e si vede che Coda e Tutino hanno fatto tanti gol. Non solo loro però. Il desiderio da parte mia è quello di cercare di portare non solo loro ma tutta la squadra un tantino più avanti per sfruttare le loro qualità. Per far questo ci vorrà un certo tipo di lavoro. La qualità alla Sampdoria non manca, ora manca un po' di compattezza".
Che impressione ha avuto di Pedrola?
"Già l'anno scorso si vedeva che è un giocatore con grande qualità nello spunto. Purtroppo viene da un percorso di infortunio, si sta riprendendo e si sta avvicinando ad una condizione per poter piano piano ripartire dall'inizio. Sono contento".
Kasami?
"Kasami è un giocatore che ha fatto il suo percorso da calciatore di esperienza. Ha una certa personalità. E' chiaro che io sto valutando anche l'eventuale possibilità di metterlo in campo, non so se dall'inizio o durante la partita. E' un giocatore importante per questa rosa e lo terrò nella giusta considerazione".
TMW - A Marassi la Sampdoria ha sempre faticato.
"Marassi è determinante, quando sono venuto da avversario ho sempre trovato un pubblico eccellente. Attraverso ciò che cercheremo di dare in campo, bisogna dare soddisfazioni alla piazza che lo merita. I ragazzi stanno soffrendo ora, forse anche la pressione di dover giocare davanti a tante persone però c’è gente che pagherebbe per giocare davanti a questo pubblico. Chi fa il professionista sogna di giocare davanti a certe tifoserie, i ragazzi si devono liberare senza troppi pensieri scendere in campo, i nostri tifosi ci aiuteranno"
Problema più psicologico?
"Insieme al mio staff e al direttore, che siamo i più vicini a questi ragazzi, abbiamo percepito questa situazione di difficoltà da parte loro e attraverso colloqui di reparto, individuali e di squadra stiamo cercando di far capire sì l'importanza ma la bellezza di giocare in una piazza del genere che non capita e a tutti. Poi, a parole sembra facile ma con i fatti è più complesso. Stiamo cercando con il lavoro di valorizzare la rosa della Sampdoria. Poi cercherò anche di non dare quelle responsabilità che loro si sentono. I ragazzi devono pensare a dare il meglio di loro. Vogliamo risalire e vogliamo cambiare quello che è stato il nostro cammino e dobbiamo farlo insieme a questa rosa di giocatori. Se riusciamo a trovare questa compattezza, noi e i tifosi, possiamo provare a risalire e a dare delle soddisfazioni anche a noi in primis".
Arriva dalla gavetta, può servire questa esperienza?
"Mi auguro perché ho fatto un percorso, come tutti gli allenatori, dove ho vinto campionati, sono stato esonerato e ho fatto una retrocessione. Queste esperienze mi hanno arricchito e quando ho avuto la chiamata della società e del direttore mi si è riempito il cuore. Venire in una piazza così è stato importante. Ho avuto subito la condizione di venire subito qua e incidere con quelle che sono le mie conoscenze in una rosa di valore. Voglio trovare la chiave di ognuno per far sì che questi ragazzi giochino con giusto temperamento e la giusta mentalità".
Emozione per affrontare lo Spezia?
"Io sono emozionato perché sono l'allenatore della Sampdoria. Devo ringraziare chi mi ha voluto e sono orgoglioso di rappresentare una società così importante. Mi sono calato al 300% in questa situazione, mi sta a cuore per vari aspetti fare un certo tipo di lavoro. In primis per la società, per i ragazzi e se le cose andranno bene ne beneficerò anche io".
Che gruppo ha trovato?
"Ho trovato un gruppo con grande disponibilità e che mi sta dando ascolto da subito. Gli allenamenti sono pochi. A me piace parlare con i calciatori, cercare e trovare la chiave di ognuno per far sì che ognuno dia il meglio di sé stesso. Sorprende una classifica così, le problematiche non mi interessano perché prima di me c'erano dei bravissimi professionisti, ma ora ripartiamo quasi da zero. Non sono qui per stravolgere nulla ma per cercare di dare valore a questi ragazzi. Conta quello che faremo da sabato in poi e questo sarà l'obiettivo nostro: switchare il campionato che è stato fino ad oggi e fare secondo le nostre possibilità".
Hai già le idee chiare sul sistema di gioco?
"Siamo in difficoltà per quanto riguarda il reparto difensivo. Sapevo di questa situazione e quando ho accettato l'incarico non è stato tanto per i giocatori che mancano, che spiace, ma baso le mie scelte in quello che vedo negli allenamenti. La squadra è stata costruita in un certo modo, 3-5-2, 3-4-2-1 o 3-4-3, poi vedremo a seconda di chi ho a disposizione per mettere i campo una squadra che abbia un equilibrio importante. Gol ne abbiamo fatti ma ne abbiamo subiti troppi e una squadra che vuole lottare per qualsiasi tipo di obiettivo deve subire meno reti. Attraverso il lavoro e l'organizzazione, nelle due fasi, mi auguro di sopperire a queste importanti assenze".
Ha già in testa un undici titolare?
"E' chiaro che i giocatori base li ho in testa, poi il campo dirà se è giusto o meno. Ora il calcio è un po' variato: ci sono gli 11 giocatori ma anche i cinque cambi che possono cambiare la partita in un senso o nell'altro. Oggi le rose sono composte da 22-23 giocatori ed è giusto considerarli tutti. Come ho detto ai ragazzi, più di 11 non li posso far scendere in campo e più di cinque non li posso inserire però sono tutti titolari. Spetterà a loro mettermi in difficoltà".
L'obiettivo è tornare in A?
"Io non sono un allenatore che fa promesse ma sono un allenatore che lavora. Se sono venuto qua è perché vedo la prospettiva di risalire. Quanto, sarà il campo a dirlo. Da parte mia c'è la massima voglia di stravolgere questa situazione che non piace a nessuno. Credo sia giusto pensare gara dopo gara e concentrarsi sulla prossima partita. E' chiaro che se un allenatore arriva alla Sampdoria, in una situazione del genere, viene qui in un centro sportivo, lo fa per fare il meglio".
Sabato c'è già lo Spezia.
"Ho cercato di sfruttare il doppio di ieri e l'allenamento di oggi non tanto pensando allo Spezia ma alle problematiche che possiamo trovare nel gruppo. Cercheremo poi domani di sommare le cose che ho intravvisto. Credo che ci siano delle situazioni da valutare bene sia a livello tecnico-tattico ma anche a livello mentale. In un ambiente così, il nostro pubblico spero ci possa aiutare come ha sempre fatto".
Le gerarchie riguardano anche i portieri?
"Qui non ci sono gerarchie. L'ho detto ai ragazzi. I titolari me li dice il campo. Se uno mi dà quello che chiedo, si impegna lo faccio giocare".
In attacco ci sono giocatori come Coda e Tutino.
"Basta andare a leggere i curriculum e si vede che Coda e Tutino hanno fatto tanti gol. Non solo loro però. Il desiderio da parte mia è quello di cercare di portare non solo loro ma tutta la squadra un tantino più avanti per sfruttare le loro qualità. Per far questo ci vorrà un certo tipo di lavoro. La qualità alla Sampdoria non manca, ora manca un po' di compattezza".
Che impressione ha avuto di Pedrola?
"Già l'anno scorso si vedeva che è un giocatore con grande qualità nello spunto. Purtroppo viene da un percorso di infortunio, si sta riprendendo e si sta avvicinando ad una condizione per poter piano piano ripartire dall'inizio. Sono contento".
Kasami?
"Kasami è un giocatore che ha fatto il suo percorso da calciatore di esperienza. Ha una certa personalità. E' chiaro che io sto valutando anche l'eventuale possibilità di metterlo in campo, non so se dall'inizio o durante la partita. E' un giocatore importante per questa rosa e lo terrò nella giusta considerazione".
TMW - A Marassi la Sampdoria ha sempre faticato.
"Marassi è determinante, quando sono venuto da avversario ho sempre trovato un pubblico eccellente. Attraverso ciò che cercheremo di dare in campo, bisogna dare soddisfazioni alla piazza che lo merita. I ragazzi stanno soffrendo ora, forse anche la pressione di dover giocare davanti a tante persone però c’è gente che pagherebbe per giocare davanti a questo pubblico. Chi fa il professionista sogna di giocare davanti a certe tifoserie, i ragazzi si devono liberare senza troppi pensieri scendere in campo, i nostri tifosi ci aiuteranno"
Problema più psicologico?
"Insieme al mio staff e al direttore, che siamo i più vicini a questi ragazzi, abbiamo percepito questa situazione di difficoltà da parte loro e attraverso colloqui di reparto, individuali e di squadra stiamo cercando di far capire sì l'importanza ma la bellezza di giocare in una piazza del genere che non capita e a tutti. Poi, a parole sembra facile ma con i fatti è più complesso. Stiamo cercando con il lavoro di valorizzare la rosa della Sampdoria. Poi cercherò anche di non dare quelle responsabilità che loro si sentono. I ragazzi devono pensare a dare il meglio di loro. Vogliamo risalire e vogliamo cambiare quello che è stato il nostro cammino e dobbiamo farlo insieme a questa rosa di giocatori. Se riusciamo a trovare questa compattezza, noi e i tifosi, possiamo provare a risalire e a dare delle soddisfazioni anche a noi in primis".
Arriva dalla gavetta, può servire questa esperienza?
"Mi auguro perché ho fatto un percorso, come tutti gli allenatori, dove ho vinto campionati, sono stato esonerato e ho fatto una retrocessione. Queste esperienze mi hanno arricchito e quando ho avuto la chiamata della società e del direttore mi si è riempito il cuore. Venire in una piazza così è stato importante. Ho avuto subito la condizione di venire subito qua e incidere con quelle che sono le mie conoscenze in una rosa di valore. Voglio trovare la chiave di ognuno per far sì che questi ragazzi giochino con giusto temperamento e la giusta mentalità".
Emozione per affrontare lo Spezia?
"Io sono emozionato perché sono l'allenatore della Sampdoria. Devo ringraziare chi mi ha voluto e sono orgoglioso di rappresentare una società così importante. Mi sono calato al 300% in questa situazione, mi sta a cuore per vari aspetti fare un certo tipo di lavoro. In primis per la società, per i ragazzi e se le cose andranno bene ne beneficerò anche io".
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