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Carrarese, Calabro cittadino onorario di Carrara: "É stata tutta una magia"
Oggi 12 settembre, presso la sala consiliare del Comune di Carrara si è svolta la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria al tecnico azzurro Antonio Calabro. In presenza del consiglio comunale, il quale a votato all’unanimità la mozione, sono intervenuti i rappresentati delle istituzioni cittadine, il tecnico Antonio Calabro e il presidente onorario Gualtiero Magnani.
Le parole del Presidente Onorario Gualtiero Magnani: “Questa cerimonia è estremamente importante, perché rientra come attività di una amministrazione che decide di aprirsi agli altri, di avere tra i suoi concittadini personaggi che contribuiscono alla crescita della città e della comunità. La vita sociale é importante in una comunità come la nostra che vanta una storia dal lato calcistico, la Carrarese è una società ultracentenaria e grazie a questo mister abbiamo ritrovato una dimensione straordinaria. La figura di calabro è arrivata con rispetto e modestia, senza grandi proclami e ha portato un intera città in serie B Ciò che rappresenta un allenatore in una società é fondamentale, perché maestro ed educatore, ed in grado di dare consigli e apporto ai giovani giocatori. Vorrei dire che la carrarese sta migliorando sotto tutti i punti di vista, anche tramite i rapporti professionali con tutte le realtà sportive della città.
Allenatori e giocatori sono degli apolidi, sempre in viaggio da una città ad un altra, ma vorremmo che questa città rimanesse nel cuore di coloro che vi passano e di mister Calabro".
Il discorso di ringraziamento del tecnico Antonio Calabro: “Non mi ero mai trovato in una situazione così, ero consapevole di arrivare qui senza sapere cosa dire, ma non mi sono preparato niente perché quando parlo con il cuore entra sempre qualcosa dentro a chi ho di fronte: ringrazio chi è presente oggi, ringrazio la città intera per questo onore. Me ne sono accorto dopo di ciò che ho fatto, perché, chi lavora in questo ambito lo sa, siamo figli di sconfitte e vittorie per questo non possiamo entusiasmarci troppo considerando che, da una settimana all altra, possiamo venire considerati vincenti o perdenti. Oggi mi rendo conto di quanto estremo sia stato questo traguardo e per questo devo ringraziare la società per avermi scelto, considerando fossimo già a metà campionato, ma non ci ho pensato due volte, sono partito alle 5 di mattina da Lecce per arrivare il prima possibile. Ringrazio il mio staff e il mio secondo Padovano, un ringraziamento ai giocatori, perché senza di loro noi allenatori siamo niente. É stata tutta una magia. Una cosa ve la voglio raccontare: ai giocatori ho insegnato il significato della ruota che portano sul cuore, quel simbolo, di cui neanche io conoscevo la storia e di cui ho domandato dopo i primi giorni qui. Dopo la spiegazione che mi hanno dato ho capito dove ero venuto a lavorare, che cosa la città voleva da questa squadra. Non era una carrarese di marmo quella che si voleva vedere, ma una carrarese che spingeva quella ruota, tutti insieme per la città. Si entra in campo per giocare non solo per la famiglia, per i soldi, per il gol, ma per molto di più. Un ringraziamento ai tifosi che hanno subito accolto le mie richieste di spingere la squadra, di venire a vedere di cosa saremmo stati capaci. Sono concentrato sul futuro, e sento una maggiore responsabilità con questa onorificenza, per tutti quelli che si sono riavvicinati allo stadio e per i bambini che hanno scoperto l’emozione di entrare in curva; per questo dico che voglio consolidare la categoria, se possibile andare ai play off, se possibile entrare tra i primi 5, se possibile arrivare primi addirittura! Grazie di tutto”
Le parole del Presidente Onorario Gualtiero Magnani: “Questa cerimonia è estremamente importante, perché rientra come attività di una amministrazione che decide di aprirsi agli altri, di avere tra i suoi concittadini personaggi che contribuiscono alla crescita della città e della comunità. La vita sociale é importante in una comunità come la nostra che vanta una storia dal lato calcistico, la Carrarese è una società ultracentenaria e grazie a questo mister abbiamo ritrovato una dimensione straordinaria. La figura di calabro è arrivata con rispetto e modestia, senza grandi proclami e ha portato un intera città in serie B Ciò che rappresenta un allenatore in una società é fondamentale, perché maestro ed educatore, ed in grado di dare consigli e apporto ai giovani giocatori. Vorrei dire che la carrarese sta migliorando sotto tutti i punti di vista, anche tramite i rapporti professionali con tutte le realtà sportive della città.
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Il discorso di ringraziamento del tecnico Antonio Calabro: “Non mi ero mai trovato in una situazione così, ero consapevole di arrivare qui senza sapere cosa dire, ma non mi sono preparato niente perché quando parlo con il cuore entra sempre qualcosa dentro a chi ho di fronte: ringrazio chi è presente oggi, ringrazio la città intera per questo onore. Me ne sono accorto dopo di ciò che ho fatto, perché, chi lavora in questo ambito lo sa, siamo figli di sconfitte e vittorie per questo non possiamo entusiasmarci troppo considerando che, da una settimana all altra, possiamo venire considerati vincenti o perdenti. Oggi mi rendo conto di quanto estremo sia stato questo traguardo e per questo devo ringraziare la società per avermi scelto, considerando fossimo già a metà campionato, ma non ci ho pensato due volte, sono partito alle 5 di mattina da Lecce per arrivare il prima possibile. Ringrazio il mio staff e il mio secondo Padovano, un ringraziamento ai giocatori, perché senza di loro noi allenatori siamo niente. É stata tutta una magia. Una cosa ve la voglio raccontare: ai giocatori ho insegnato il significato della ruota che portano sul cuore, quel simbolo, di cui neanche io conoscevo la storia e di cui ho domandato dopo i primi giorni qui. Dopo la spiegazione che mi hanno dato ho capito dove ero venuto a lavorare, che cosa la città voleva da questa squadra. Non era una carrarese di marmo quella che si voleva vedere, ma una carrarese che spingeva quella ruota, tutti insieme per la città. Si entra in campo per giocare non solo per la famiglia, per i soldi, per il gol, ma per molto di più. Un ringraziamento ai tifosi che hanno subito accolto le mie richieste di spingere la squadra, di venire a vedere di cosa saremmo stati capaci. Sono concentrato sul futuro, e sento una maggiore responsabilità con questa onorificenza, per tutti quelli che si sono riavvicinati allo stadio e per i bambini che hanno scoperto l’emozione di entrare in curva; per questo dico che voglio consolidare la categoria, se possibile andare ai play off, se possibile entrare tra i primi 5, se possibile arrivare primi addirittura! Grazie di tutto”
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