Fiorentina, Biraghi: "Ci dispiacerebbe l'addio di Italiano, la nostra crescita è evidente"
15:40 - Tra poco assieme a Italiano anche Cristiano Biraghi, difensore e capitano della Fiorentina, presenterà la finale di Conference League di domani contro l'Olympiacos.
15:46 - Inizia la conferenza stampa.
Cosa si porta dietro dell'immagine della finale persa un anno fa?
"Ci pensi sempre, sono avvenimenti talmente grandi che te li porti dietro tutta la vita. Ora è passato un solo anno e la cosa è fresca... L'amarezza è talmente tanta che nei momenti di gioia, come quelli negativi, vuoi condividere con chi ti segue in tutto il percorso: i nostri tifosi. C'era amarezza generale, la nostra e di chi era venuto a Praga. Anche se brutto era un momento da condividere con loro. Siamo stati bravi a tornare in finale per il secondo anno, senza mai aver perso: arriviamo con consapevolezza e rispetto dell'avversario, pronti a ribaltare tutte le sensazioni".
C'è voglia di rivalsa per quanto successe a lei nella finale dell'anno scorso?
"Sicuramente, ma c'è da parte di tutti quelli che c'erano lo scorso anno: il mister, i compagni, la società... Vogliamo tutti cambiare un risultato che lo scorso anno non meritavamo. Purtroppo abbiamo fatto qualche errore più del West Ham e siamo stati giustamente puniti. Vogliamo la rivincita e portarci via questo trofeo, per tutto il lavoro fatto in questi tre anni col mister. E per chi purtroppo non c'è più: abbiamo tante motivazioni, ora non resta che arrivi prima possibile la partita. Una. volta che sei qua vuoi giocare subito".
Vi sentite maturati?
"La crescita è stata esponenziale e si vede. Abbiamo avuto la fortuna, in un calcio che va talmente veloce, di poter lavorare tre anni con il nostro allenatore e di costruire qualcosa nel tempo. Ce lo diciamo spesso, certi errori del primo anno non li facevamo più, poi ne abbiamo fatti altri e corretti. Non si è mai perfetti, cerchi sempre di arrivarci ma è difficile. Sicuramente dopo tre anni la percezione c'è: abbiamo fatto tre anni spettacolari e anche nel prossimo giocheremo in Europa, seppure non sappiamo quale. Con più di 100 partite in due anni... Sforzi incredibili. Non sarà il risultato di domani a cambiare il pensiero mio e degli altri su questi 3 anni stupendi. Io c'ero anche prima, so dove eravamo e non facevamo queste conferenze. Il campo parla, abbiamo raggiunto obiettivi straordinari. Domani è importante, forse la più importante: siamo noi i primi a voler vincere, sono tre anni che andiamo dietro e studiamo questo trofeo".
Dirà qualcosa per convincere Italiano a rimanere?
"Date per scontato che vada via di sicuro... Finché non ci comunica niente, se vado a dirgli di rimanere può rispondermi: 'Ma che caz?'. Però sentivo che nell'ultimo mese chiedevate lui di voci... Le risposte che lui dà, che pensa al campo, sono realtà. Abbiamo una finale da fare, ma al di là di quello fino a 48 ore fa c'era un altro obiettivo, mettere in cascina la Conference per un altro anno. E poi la scomparsa di Joe... Talmente tante le cose cui pensare che è complicato. L'unica cosa che posso dire è: intanto domani facciamo quello che dobbiamo. Cercheremo a tutti i costi di vincere, per noi: si è creata un'alchimia talmente bella che è troppo importante omaggiarla con la coppa. Poi quando il mister ci comunicherà cosa fare, ci penserò. Quanto ha fatto in questi 3 anni è sotto gli occhi di tutti e se dovesse andare via ci dispiacerebbe tantissimo".
Questa la migliore Fiorentina?
"Da quando ci sono io sicuramente è la squadra più completa, con un percorso di maturità e qualità. Dietro c'è una società che investe tempo e denaro".
16:33 - Termina la conferenza stampa.