Beltran: "Perché ho preferito la Fiorentina alla Roma. Non ho rifiutato il Real Madrid"

Lucas Beltran, attaccante della Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista a Cronache di Spogliatoio. Di seguito un'anticipazione della versione integrale, che sarà invece pubblicata nella giornata di domani: «Sono una persona molto tranquilla, mi alleno sempre al massimo delle mie potenzialità perché durante il periodo in cui non giocavo molto, ho pensato: se mi alleno forte, quando arriverà il mio turno non subirò la mancanza di condizione o non avrò bisogno di adattamento».
Nonostante i tanti acquisti e un ruolo non centrale in estate, Beltrán ha avuto la sua rivincita, sapendo che solo attraverso il lavoro avrebbe potuto dimostrare il proprio valore: «Se non lascio tutto dentro al campo in allenamento, vado a casa triste. È una sensazione negativa che mi porto dietro da sempre», ci racconta negli studi del Viola Park. Ne ha parlato anche con Palladino, che glielo ha riconosciuto: «Quando ho avuto la mia occasione e ho trovato subito spazio e continuità, il mister me lo ha detto: ‘Questo è perché ti alleni così’. Penso che abbia ragione». È stato proprio il suo attuale allenatore a ottimizzare il cambio di posizione: «Il primo giorno in cui ho incontrato il mister, ero appena tornato dalle Olimpiadi. Ci siamo messi a parlare ed è stato subito chiaro: ‘Lucas, io ti vedo sia punta che trequartista’. Gli ho risposto che non c’erano problemi: ‘Quello che serve alla squadra, io ci sono’».
Quando ha scelto la Fiorentina per il salto in Europa dal Sudamerica, è stata una decisione fondamentale come per ogni talento che parte in cerca di fortuna in uno dei top-5 campionati. E che ha riguardato anche un caro amico di famiglia: Paulo Dybala. Che Lucas conosce letteralmente da una vita: «Abbiamo ospitato Dybala a casa mia perché giocava nelle giovanili insieme a mio fratello. Lui arriva da un paese vicino alla mia città, quindi invece di fargli fare avanti e indietro sempre, è rimasto da noi per qualche giorno. Quando ero nelle giovanili, lui era in prima squadra, in quella della mia città: lo vedevo come un grande, come un idolo». Nei giorni più caldi del trasferimento in Italia, «prima di venire alla Fiorentina, Paulo mi ha chiamato: ‘Mourinho mi ha detto che ti vuole alla Roma’. Mi aveva già chiamato il direttore sportivo giallorosso, ma io avevo parlato prima con la Fiorentina e i suoi dirigenti. Quando Dybala mi ha chiamato, erano i giorni decisivi. Mi ha chiesto cosa ne pensassi, ci siamo confrontati. L’ho richiamato per dirgli che avevo dato la mia parola alla Fiorentina, che si era mossa prima e che la sentivo più convinta: so che si stavano mettendo d’accordo con il River Plate. E soprattutto la Fiorentina era più decisa, la Roma la vedevo meno convinta: spiegai a Paulo che preferivo una società che mi volesse davvero perché era un passo importante della mia carriera».
Abbiamo letto che anche il Real Madrid lo voleva, ma lui ha rifiutato: «No, non è vero. Ho letto anche io questa notizia, ma non so da dove saltasse fuori. Poi come si farebbe a rifiutare il Real Madrid?».
