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Berardi bandiera del Sassuolo: "Mia scelta meno semplice di quella di Maldini, Totti o Del Piero"
“Mi è sempre piaciuto dare una mano, essere a disposizione dei compagni, in particolare dei più giovani. L’amore per lo sport mi ha portato a comportami sempre così”. L’attaccante Domenico Berardi parla così del suo ruolo di leader del Sassuolo rivestito in questi anni: “Nello spogliatoio sono uno con la battuta sempre pronta, due anni fa con Frattesi, Consigli e Marchizza era uno scherzo continuo. Organizzo cene e faccio gruppo”.
Il classe ‘94 si sofferma anche sul concetto di bandiera nel calcio, lui che rappresenta quella che ormai è un’eccezione: “Non dico che per questi grandi campioni (Maldini, Del Piero e Totti Ndr) fosse facile e posso solo immaginare le pressioni che hanno sopportato. Ma forse la mia scelta è stata meno semplice. Ho fatto una carriera diversa, ma sono contento”.
“Il mio motto è ‘fare, non apparire’, gioco perché amo il calcio, ma tutte le cose collaterali non mi piacciono. Interviste pochissime, apparizioni in tv meno e pubblicità idem. Sembra strano perché sono sotto gli occhi di tutti, ma è così. - conclude Berardi parlando del proprio carattere e dei rapporti coi media – È più facile dribblare i giornalisti dei difensori. Oggi è andata bene, ma per la prossima intervista ci vediamo tra cinque-sei anni”.
Il classe ‘94 si sofferma anche sul concetto di bandiera nel calcio, lui che rappresenta quella che ormai è un’eccezione: “Non dico che per questi grandi campioni (Maldini, Del Piero e Totti Ndr) fosse facile e posso solo immaginare le pressioni che hanno sopportato. Ma forse la mia scelta è stata meno semplice. Ho fatto una carriera diversa, ma sono contento”.
“Il mio motto è ‘fare, non apparire’, gioco perché amo il calcio, ma tutte le cose collaterali non mi piacciono. Interviste pochissime, apparizioni in tv meno e pubblicità idem. Sembra strano perché sono sotto gli occhi di tutti, ma è così. - conclude Berardi parlando del proprio carattere e dei rapporti coi media – È più facile dribblare i giornalisti dei difensori. Oggi è andata bene, ma per la prossima intervista ci vediamo tra cinque-sei anni”.
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