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Paolo Cannavaro: "Da Napoli a Sassuolo zero rimorsi con Benitez. Lì ho vissuto un'altra giovinezza"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 19:06News
di Sarah G. Comotto
per Sassuolonews.net

Paolo Cannavaro: "Da Napoli a Sassuolo zero rimorsi con Benitez. Lì ho vissuto un'altra giovinezza"

Le parole di Paolo Cannavaro, ex difensore del Sassuolo, sul suo passaggio dal Napoli al club neroverde nel finale di carriera

L'ex difensore del Sassuolo Paolo Cannavaro, che è stato anche capitano del Napoli, si è raccontato nel podcast 'Zero possibilità' di Decibel Bellini soffermandosi in particolare sugli avversari più complicati contro i quali ha dovuto misurarsi: “Ho giocato contro Ronaldo il Fenomeno e posso dire che era davvero un incubo. Non ho rimorsi nei confronti di Benitez che mi ha spinto lontano da casa mia ma non ho rimorsi. Io dissi a lui 'mi dispiace perché non ho avuto la possibilità di provare a convincerti perché le occasioni sono state poche', non è un rammarico tanto per l'addio ma tanto per non aver convinto l'unico allenatore della mia carriera”, ha raccontato il difensore che dopo il Napoli è andato proprio al Sassuolo.

Ancora Cannavaro: "Io a Napoli stavo a casa e lasciare casa non è stato semplice. Io ho fatto il raccattapalle, il tifoso, poi il giocatore, non ero l'occasionale, ero quello fisso quindi ho fatto l'esordio, sono andato via, sono tornato dopo il Parma e c'erano tre squadre di Serie A pronte a prendermi ma non faccio nomi per rispetto e potevo avere contratti più alti ma non mi interessava e volevo tornare a Napoli perché avevamo bisogno di gente che credeva nella rinascita. L'unico tatuaggio mio inerente al calcio è inerente alla promozione di Genova, era l'unica cosa che volevo far rinascere il Napoli e dopo tutto questo non era facile andare via ma me ne sono fatto una ragione. Non ho fatto la vittima e me ne sono andato via in maniera positiva, ho fatto un'altra vittoria e ringrazio Dio di essere andato a Sassuolo dove ho vissuto un'altra giovinezza, è stato come una famiglia".

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Cannavaro ha fatto anche l'elenco degli attaccanti che gli hanno dato filo da torcere è lungo: “Mi sono toccati attaccanti dove dicevi ‘mamma mia, oggi è tosta’, tipo Dzeko, Corradi, Ibrahimovic”. E sorprende l’inserimento di un nome meno altisonante, ma evidentemente insidioso: “C’era un attaccante che tutti sottovalutavano ma giocarci da avversario era dura, parlo di Floccari”. Infine una riflessione sul suo stile difensivo: “Non ero un difensore cattivo ma determinato al momento dell’impatto. Non sono mai stato scorretto oppure intervenuto per far male a un avversario”.

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