
Il cerchio chiuso di Domenico Berardi e quella promessa al Sassuolo mantenuta
Domenico Berardi ha chiuso un cerchio. Il simbolo del Sassuolo, la bandiera neroverde che ancora sventola fiera, con la moglie Francesca Fantuzzi che ha segnato un ulteriore passo di quel legame indissolubile presentandosi in curva con i tifosi nel derby con il Modena al Braglia, è rimasto ancora una volta a Sassuolo e ha mantenuto la sua promessa, riportando in Serie A i neroverdi. Quasi 400 presenze e 147 reti in oltre un decennio con la maglia del Sassuolo per Domenico, osannato dai tifosi e leader incontrastato della squadra.
"Toglietemi tutto ma non il mio Mimmo" si potrebbe dire parafrasando una nota pubblicità degli orologi. E Mimmo ha scandito il suo tempo con il neroverde cucito sulla pelle. È rimasto in Emilia recuperando da quel maledetto infortunio al tendine d'Achille che lo ha tolto di mezzo nel finale di stagione dell'annata maledetta del Sassuolo, nell'annata più complicata della storia recente che si è conclusa con il mesto ritorno in Serie B dopo 11 anni consecutivi di Paradiso. E ora, in quella B che l'aveva visto brillare per la prima volta con i neroverdi, si è ripreso la scena.
SCELTI DA SASSUOLONEWS:
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Cancellata la macchia della retrocessione con una cavalcata entusiasmante che ha riportato il Sassuolo in Serie A, dove lo aveva portato al termine del 2012/13 quando con 11 reti in 37 presenze fu fra i protagonisti della prima, storica, promozione del club sassolese. Dove tutto ebbe inizio in pratica. E ora, 12 anni dopo, 5 gol i 23 presenze e 12 assist per i compagni, per un Berardi più leader che mai, riconosciuto da compagni, allenatore e dirigenza come la luce più brillante del firmamento neroverde.
La promozione è una sorta di promessa mantenuta dall’esterno calabrese, tentato più volte dalle offerte dei big, ma alla fine sempre rimasto in neroverde. “Tre anni fa mi voleva l’Atalanta , ma dissi di no. Lo scorso anno volevo andare alla Juventus, ma i club non si sono accordati, ci rimasi male e litigai con la società perché era il momento giusto. Se dopo questi mesi sarò al 100% e arriverà l’offerta giusta, andrò via” aveva detto lo scorso anno. Ora con il ritorno in A, a 31 anni (li compirà ad agosto) DB10 può guardare al futuro con occhi diversi, senza quella smania da big (che pure meriterebbe) per provare a scrivere nuove pagine con la maglia del Sassuolo.







