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Hauge: "Ibrahimovic wow ma col Sassuolo osai chiedergli di battere una punizione: ecco cosa mi disse"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 11 aprile 2025, 20:37News
di Manuel Rizzo
per Sassuolonews.net

Hauge: "Ibrahimovic wow ma col Sassuolo osai chiedergli di battere una punizione: ecco cosa mi disse"

Jens Petter Hauge, ex giocatore del Milan ora al Bodo/Glimt, ha raccontato la sua esperienza in rossonero e un retroscena su una gara col Sassuolo

Ricordate Jens Petter Hauge? Meteora del Milan, protagonista con il Bodo/Glimt, formazione che ha di recente battuto la Lazio in Europa League, il norvegese ha parlato alla Gazzetta dello Sport raccontando la sua esperienza in rossonero con un aneddoto particolare legato a Zlatan Ibrahimovic, a una punizione con il Sassuolo e al primo impatto con lui: "Una sorta di… ‘wow’. Incredibile. Mi faceva da traduttore. Mi colpì la sua personalità: ricordo una punizione contro il Sassuolo, mi avvicinai piano piano e chiedi di tirare. Lui mi disse una cosa del tipo, “se me lo chiedi ancora una volta ti do un calcio nel sedere’. Sono rimasto molto legato ai rossoneri: li seguo, mi dispiace stiano andando male". 

25 settembre 2020, Milan-Bodo 3-2, turno preliminare di EL. La notte che le ha cambiato la vita. 
"Proprio così. Io, un ragazzo di Bodo, mi ritrovai a giocare a San Siro. E stavo da Dio. Qualche giorno prima avevo giocato una delle partite migliori di sempre contro il Brann. Avevo fiducia in me stesso, correvo più degli altri e chiusi con un gol e un assist". 

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E il Milan la prese in tre giorni. Come andò? 
"Mi seguiva già. Moncada aveva visto dei video, il mio agente mi disse qualcosa a riguardo. Ricordo la notte in albergo: non riuscivo a dormire, così presi una Coca Cola zero e riguardai la partita. Si giocava a porte chiuse, era diverso, ma avevo i brividi. Qualche giorno dopo scesi in campo per l’ultima volta col Bodo e poi volai a Milano". 

Sarebbe rimasto a lungo? 
"Certo, ma non ho rimpianti. Andare in Germania fu un’ottima scelta per migliorarsi. Il Milan è un top club, ma volevo giocare, così pensai a me stesso. La carriera è una. Sono felice di aver rappresentato i rossoneri. Mi hanno reso l’uomo che sono oggi". 

E adesso è tornato a casa. 
"Bodo è la mia vita, sono nato e cresciuto qui. Ho debuttato a 16 anni segnando tre gol in Coppa e l’anno scorso abbiamo vinto il titolo. Tornare qui è stata la scelta migliore, e infatti vogliamo vincere l’Europa League. Uno dei momenti più belli della mia carriera resta quel gol realizzato il 22 novembre 2020, quando segnai il 3-1 contro il Napoli. Quel giorno il Bodo vinse il primo titolo della sua storia". 

Un’abitudine italiana che le è rimasta? 
"Bevo dozzine di caffè Espresso. Non riesco a smettere".

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