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Iemmello: "Da terza scelta a Sassuolo ai gol a San Siro. Vi dico perché andai via"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 10 aprile 2025, 10:42News
di Manuel Rizzo
per Sassuolonews.net

Iemmello: "Da terza scelta a Sassuolo ai gol a San Siro. Vi dico perché andai via"

Le parole di Pietro Iemmello, ex giocatore del Sassuolo, sulla sua avventura in maglia neroverde in passato. Le ultimissime notizie

Pietro Iemmello ha avuto una lunga carriera, fatta di alti e bassi. Ora è diventato profeta in patria, a Catanzaro, e contende il titolo di capocannoniere a Pio Esposito dello Spezia e ad Armand Laurienté del Sassuolo, ma in passato ha vestito anche la maglia del Sassuolo dove arrivò grazie...a Roberto De Zerbi: "La svolta a Foggia con De Zerbi - dice in un'intervista alla Gazzetta dello Sport - da lì mi prese il ds Angelozzi a Sassuolo: volevano mandarmi in prestito, ma ero terzo attaccante dopo Defrel e Matri, ho voluto giocarmela e sono arrivato a segnare a San Siro, battendo con i miei gol l’Inter col Sassuolo e il Milan col Benevento".

Quello è stato il top della carriera? "Dopo i due gol all’Inter, Angelozzi mi disse: 'Mi ha chiamato Ventura, ti segue per la Nazionale'. Quindi avrei voluto, l’anno dopo, fare il titolare, ma a Sassuolo non c’era la possibilità. Così andai a Benevento, che mi pagò 7milioni, ma con un problema al ginocchio che ho risolto solo un anno e mezzo dopo. Per me quello è un grande rimorso".

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A complicargli la carriera anche un carattere ribelle che ha forse rallentato la sua crescita: "Ero molto istintivo. Poi negli anni sono cambiato, adesso conto fino a 5, allora no. Qualche lite di troppo con allenatori e dirigenti, non dovevo. A Lanciano scappai dal ritiro,ma il ds Leone e l’allenatore D’Aversa capirono. Altri no, e questo mi ha fatto perdere un po’ di tempo".

Si racconta che a Foggia il gioco d’azzardo gli abbia creato qualche problema, c’è stata anche un’auto bruciata e un’aggressione in campo quando vi è tornato da avversario: "A La Spezia dicevano che ero gay, a Foggia mi accusavano di queste cose. In realtà a Foggia era stato terribile, mi sono fidato dei dirigenti e ci ho rimesso 250mila euro. La verità è questa: se giocavo a poker o a una macchinetta, che male c’era?".

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