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Manfredi negli spogliatoi all'intervallo di Samp-Cesena: un gesto che alimenta il caos
I numeri della Sampdoria in questa stagione parlano chiaro: la salvezza è l’unico obiettivo realistico, ma raggiungerla sarà tutt’altro che semplice. Nonostante una rosa teoricamente superiore alle ultime posizioni della classifica, la squadra continua a navigare in acque pericolose. La domanda resta: perché la Samp non riesce a esprimere il proprio valore?
Un episodio emblematico si è verificato venerdì sera, quando il presidente Manfredi è sceso negli spogliatoi durante l’intervallo di Sampdoria-Cesena, cercando di motivare i giocatori. Tuttavia, il suo intervento ha prodotto l’effetto opposto: la Samp è passata dall’1-1 del primo tempo alla sconfitta per 2-1 nel secondo. Un gesto che ha esacerbato il clima già teso e che sembra inserirsi in una più ampia opera di delegittimazione all’interno del club.
Dall’inizio della stagione, la società ha compiuto scelte discutibili: l’esonero prematuro di Pirlo, delegittimato da Accardi senza una valida alternativa; l’arrivo di Sottil e poi di Semplici, entrambi incapaci di invertire la rotta in un contesto minato dall’instabilità. Anche il direttore sportivo è stato oggetto di intrusioni sulle questioni di mercato e relegato in tribuna, privato del suo ruolo sul campo.
A tutto questo si aggiunge la costante pressione sui calciatori, i cui presunti blocchi mentali vengono regolarmente resi pubblici, alimentando un senso di sfiducia generale. La Sampdoria non è solo vittima delle difficoltà tecniche o tattiche: il problema più grande sembra essere un clima interno che mina la coesione e la serenità di tutti i suoi protagonisti. Lo riporta Il Secolo XIX
Un episodio emblematico si è verificato venerdì sera, quando il presidente Manfredi è sceso negli spogliatoi durante l’intervallo di Sampdoria-Cesena, cercando di motivare i giocatori. Tuttavia, il suo intervento ha prodotto l’effetto opposto: la Samp è passata dall’1-1 del primo tempo alla sconfitta per 2-1 nel secondo. Un gesto che ha esacerbato il clima già teso e che sembra inserirsi in una più ampia opera di delegittimazione all’interno del club.
Dall’inizio della stagione, la società ha compiuto scelte discutibili: l’esonero prematuro di Pirlo, delegittimato da Accardi senza una valida alternativa; l’arrivo di Sottil e poi di Semplici, entrambi incapaci di invertire la rotta in un contesto minato dall’instabilità. Anche il direttore sportivo è stato oggetto di intrusioni sulle questioni di mercato e relegato in tribuna, privato del suo ruolo sul campo.
A tutto questo si aggiunge la costante pressione sui calciatori, i cui presunti blocchi mentali vengono regolarmente resi pubblici, alimentando un senso di sfiducia generale. La Sampdoria non è solo vittima delle difficoltà tecniche o tattiche: il problema più grande sembra essere un clima interno che mina la coesione e la serenità di tutti i suoi protagonisti. Lo riporta Il Secolo XIX
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