Palermo in crisi, l'ex Sassuolo Alessio Dionisi finisce sotto accusa
Ad agosto, alla chiusura del mercato estivo, le agenzie di scommesse sembravano avere un chiaro favorito per la promozione in Serie A: Palermo e Sampdoria, due storiche nobili decadute, erano le candidate più quotate a riconquistare la massima divisione. Le aspettative erano alte, ma dopo dodici giornate di campionato, la realtà è ben diversa. I tifosi delle due compagini si trovano a vivere un autentico "grande freddo", con il Sassuolo secondo a distanza siderale: -9 punti per il Palermo e -10 per la Sampdoria. Come spesso accade nell’imprevedibile Serie B, le squadre più forti sembrano finite nel mirino del campionato, che si diverte a mettere in discussione le certezze.
Attualmente, il trio di testa composto da Pisa, Sassuolo e Spezia sta dominando la scena con una solidità 'sorprendente'. La loro continuità di rendimento è un chiaro segnale che potrebbero mantenere la posizione fino a primavera, rendendo sempre più difficile il recupero delle inseguitrici. Nel mirino dei critici è finito invece l'ex tecnico neroverde Alessio Dionisi, specie dopo il ko interno contro il Cittadella. Ma quali sono le ragioni di questo flop clamoroso, almeno per il momento, delle due corazzate?
SCELTI DA SASSUOLONEWS:
Carnevali: "L'obiettivo del Sassuolo è tornare in Serie A il più presto possibile"
Palmieri: "Con Berardi in campo c'è qualcosa di diverso. L'infortunio ha penalizzato il Sassuolo"
Obiang coccola Berardi: "Un pensiero speciale a Mimmo, so quanto si possa soffrire: bentornato"
Stando a quanto riferito da Tuttosport, per il Palermo, il City Football Group, proprietario della squadra, si trova di fronte a un paradosso. Per il terzo anno consecutivo, l’entità calcistica più ricca del pianeta rischia di vedere evaporare milioni investiti, mentre un Cittadella, che gioca con meno nomi altisonanti, continua a veicolare la propria forza, sbancando il Barbera con un gol di Pandolfi nel finale. Una sconfitta che brucia, considerando che prima il Palermo ha sfiorato una miriade di occasioni, con Insigne protagonista di un pomeriggio da dimenticare.
La scelta di Dionisi di riadattare la squadra per affrontare un Cittadella in difficoltà, schierando il francese Le Douaron come centravanti, si è rivelata un’ulteriore incognita. L’acquisto più caro dell’estate, costato circa 4 milioni, ha deluso le aspettative, limitandosi a un impatto appena sufficiente. A oggi, gli attaccanti titolari sembrano un rebus: Brunori, Henry e Le Douaron oscillano tra prestazioni scadenti e un bottino di gol che fa tremare i polsi: appena 1 per il brasiliano, 2 per l’ex Verona e zero per la nuova stella.
Il mistero più grande rimane l’intenzione di lasciar partire Brunori durante l’estate. Tentare di cederlo, forse, è stata una mossa avventata, considerando che il capitano è il capocannoniere della squadra da tre stagioni. La questione si complica ulteriormente con un 4-3-3 che, anziché offrire stabilità, risulta spesso instabile e fragile. Questa disposizione, già adottata dal predecessore Corini, ha portato a fallimenti passati e non accenna a una svolta positiva. E ora per Dionisi la strada si fa in salita.