SAMPDORIA CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA - La prova del nove

Tanto si è detto da inizio anno su questa Sampdoria, ma il punto focale, per tutti questi mesi è rimasto lo stesso: prendiamo troppi gol, prendiamo gol per sfortuna, prendiamo gol per errori banali. Prendiamo gol e basta. Abbiamo a lungo evocato rinforzi nella retroguardia, in grado di rendere meno vane le situazioni di vantaggio e lo spreco conseguente di punti - a memoria dico venti quelli non portati a casa da situazioni di singolo e doppio vantaggio finora.

Gennaio ci ha regalato due innesti, Marco Curto e Giorgio Altare, che vanno, per quanto visto sinora, a colmare le lacune. Le aspettative, per i neo arrivati sono molto alte, specie per il marcantonio di provenienza Venezia, Altare, capace già di distinguersi in A, come far la differenza in B, per personalità, stazza e gioco al piede. Sarà lui, infortuni permettendo, che dovrà guidare la barca e alzare il livello dei suoi compagni. I venticinque minuti contro il Modena hanno fatto notare come sia già entrato nei panni del leader, catechizzando dal riscaldamento sotto la solita, enorme Gradinata Sud chi li passava affianco, passando per solidi interventi in anticipo, riducendo ad un orsetto bagnato il potente e pericoloso Pedro Mendes. Al suo posto Alex Ferrari ha dimostrato di saperci stare, dopo i soliti problemi fisici che lo hanno ancora attanagliato in questi mesi. Se sta bene, può darci molto.

Capitolo diverso per Curto. Il difensore arrivato da Como, via Cesena, si è presentato bene nella trasferta di Mantova, ha fatto benissimo dopo il turno di stop per squalifica contro il Modena. Migliore in campo per fame, volontà e capacità di metterci una pezza. Non disdegna neanche qualche folata offensiva, che non fa mai male, ma per la quale ci sarà tempo. Primo, non prenderle. 

Ottima anche la prestazione di Alessandro Pio Riccio e - diciamolo - il ragazzo ne aveva bisogno. Qualcuno intravede qualcosa, nonostante siano state tante le amnesie in questi mesi, ma ricordiamo che è un classe 2002 e che messo difensore a sinistra ha fatto molto bene, non facendosi scappare quasi mai Palumbo, che nelle ultime settimane sembra essere diventato il Maradona della B, facendolo tornare sulla terra, anche con le maniere sporche. Qualche segnale di ripresa lo aveva dato anche contro il Cosenza, dove aveva interpretato benissimo la partita da dentro o fuori e con il Cesena non era stato il peggiore in campo. E se questa nuova versione vista a gennaio, fosse un altro acquisto?

Insomma, la difesa ha chiuso senza gol presi due partite scivolose e scorbutiche come il meteo con la quale si sono giocate, dando dei segnali incoraggianti. La prova del nove, adesso, è alle porte. In tre settimane due trasferte complicate (Bolzano e Bari) e la capolista al Ferraris, il Sassuolo, venerdì 21 febbraio. Tre partite che diranno se siamo guariti definitivamente o se siamo destinati a soffrire come dei cani bastonati fino a maggio. Abbiamo bisogno di tutti. Non dimentichiamoci, poi, che Bereszynski sta per tornare e che Veroli è rimasto in panca contro il Modena, ma si è dimostrato un interprete affidabile del ruolo di mezzo sinistro. Due così, faranno comodo sicuramente. Un suggerimento a mister Semplici, con umiltà: e se il capitano tornasse alle origini, ossia esterno a centrocampo, in difesa solo in caso di necessità? Due rondini non faranno primavera, però...

Per dipanare la matassa e superare questi tre ostacoli che abbiamo davanti, però, occorre anche guardare alle spalle dei tre che agiranno in difesa: Alessio Cragno è una sicurezza, dal punto di vista della presenza e della concentrazione. Tecnicamente, poi, è un gatto vero e proprio. In questi anni gli è mancata la fortuna, tra infortuni e qualche scelta tecnica, tra Sassuolo e Monza, che lo ha penalizzato. Sarò influenzato dall'Uomo Cragno visto a Cagliari, ma dopo dieci minuti ho visto un portiere che non ha paura di tenere la palla tra i piedi, che gli stessi paiono educati, che trasmetta calma e attenzione ai compagni e, finalmente, nell'unica vera occasione degli avversari, faccia passare la parata come un qualcosa di normale, mettendo la gamba con un riflesso felino sul destro ad incrociare di Di Pardo, presentatosi a tu per tu contro di lui. Sarebbe cambiato tutto. Insomma, è un gran portiere che, se sta bene, con la B c'entra poco e si è subito visto. Samuele Perisan e l'ei fu Paolo Vismara, si sono presi i tre punti con il Cosenza e di questo li ringraziamo molto. Vedremo quando tornerà anche Ghidotti cosa succederà. Il mio personalissimo cartellino, vede davanti Cragno per larga maggioranza di punti.

Tre sfide, nove punti in palio, ed una ritrovata (all'apparenza) difesa: adesso, se siamo ripartiti davvero, vorremmo non fermarci, per due motivi: siamo tra le sette squadre in tutta Italia a non essere mai retrocessi in C (Presidente tranquillo, l'ho detta io stavolta) e perché sognare è stato uno dei punti di forza della nostra Storia, da troppo tempo bistrattata. La prova del nove servirà, chissà, anche a tornare a farlo!