Sampdoria, Semplici: "Marassi è determinante. Stiamo cercando di lavorare sulla testa"
Nel corso della conferenza stampa di presentazione, il nuovo tecnico della Sampdoria Leonardo Semplici ha parlato dei giocatori a disposizione, e dell'importanza di tornare a vincere davanti al pubblico di Marassi.
Le gerarchie riguardano anche i portieri? "Qui non ci sono gerarchie. L'ho detto ai ragazzi. I titolari me li dice il campo. Se uno mi dà quello che chiedo, si impegna lo faccio giocare".
In attacco ci sono giocatori come Coda e Tutino. "Basta andare a leggere i curriculum e si vede che Coda e Tutino hanno fatto tanti gol. Non solo loro però, ci sono elementi di grande qualità. Il desiderio da parte mia è quello di cercare di portare non solo loro ma tutta la squadra un tantino più avanti per sfruttare le loro doti. Per far questo ci vorrà un certo tipo di lavoro. La qualità alla Sampdoria non manca, secondo me manca un po' di compattezza. Se fai 3 gol non puoi non vincere una partita, e questo non dipende soltanto dalla difesa a 3 o a 4, dipende dall'atteggiamento di tutta la squadra."
Su Pedrola e Kasami: "Kasami è un giocatore d'esperienza, ha una certa personalità. Io sto valutando anche l'eventualità di buttarlo dentro, non so se dall'inizio o a partita in corso. Per quanto riguarda Pedrola, già l'anno scorso si vedeva che è un giocatore di grandi qualità, forte nell'uno contro uno. Purtroppo viene da un percorso di infortunio, e ora si sta avvicinando a una condizione per cui potrà giocare dall'inizio."
Sull'importanza del fattore campo: "Marassi è determinante. Quando sono venuto da avversario ho sempre trovato un pubblico eccellente. Tanti tifosi e tanto attaccamento. Al tifoso interessa il risultato, non tanto il gioco, e credo che dovremo dare alla piazza le soddisfazioni che merita. I ragazzi forse soffrono anche la pressione di dover giocare davanti a tanta gente, ma come ho detto a loro c'è chi pagherebbe per giocare davanti a questo pubblico. Chi fa il professionista sogna di giocare davanti a un certo tipo di tifoseria. I ragazzi si devono liberare dei pensieri, scendere in campo e dare il loro meglio. Sono convinto che i nostri giocatori lo percepiranno e ci aiuteranno."
Sta lavorando molto sul piano psicologico. Il problema di questa squadra è mentale? "Insieme al mio staff e al direttore abbiamo percepito questa situazione di difficoltà da parte loro. Attraverso colloqui individuali e di squadra stiamo cercando di fargli capire non solo l'importanza ma anche la bellezza di giocare davanti a una piazza del genere. Non capita tutti i giorni, non capita a tutti i giocatori e allenatori. Stiamo cercando di renderli più sereni possibile, so che a parole sembra facile. Stiamo cercando di lavorare molto sulla testa di questi ragazzi, che è quella che fa la differenza, specialmente nel calcio di oggi. La rosa è una rosa di valore, ma finora non sono riusciti a dare il loro meglio. Nella riunione prima dell'allenamento ho detto ai ragazzi di non preoccuparsi, se sabato vinciamo è merito loro, se perdiamo è demerito mio. Andiamo in campo e divertiamoci, alla fine il calcio è un gioco. Loro devono pensare a dare il meglio di loro stessi, senza pensare troppo alla classifica. Vogliamo risalire, cambiare quello che è stato il nostro cammino, e lo faremo attraverso questi giocatori. Se riusciamo a trovare questa compattezza potremo dare soddisfazioni a noi stessi e ai tifosi."
Sampdorianews.net - Lei ha è un tecnico che ha il bagaglio della gavetta. Pensa che la sua profonda esperienza potrà essere un aiuto in più?
Me lo auguro. Ho fatto un percorso, come tanti allenatori, in cui ho vinto campionati, sono stato esonerato, ho vissuto una retrocessione... Penso che tutte queste esperienze mi abbiano arricchito. Quando è arrivata la chiamata della Sampdoria mi si è riempito il cuore, venire in una piazza così bella e importante. Ho avuto subito la convinzione di venire qua, la rosa della Sampdoria è una rosa di valore. È chiaro che il reparto difensivo in questo momento è in difficoltà. Vorrei trovare la chiave per ognuno la chiave perché questi ragazzi possano scendere in campo con il giusto temperamento e mentalità."
Sarà un esordio emozionante anche perché affronterà la sua ultima squadra, lo Spezia. "Io sono emozionato perché sono l'allenatore della Sampdoria. Devo ringraziare chi mi ha voluto e sono orgoglioso di rappresentare una società così importante. Mi sta a cuore, per vari aspetti, fare un certo tipo di lavoro. In primis per la società, per i ragazzi, ma anche per me. C'erano stati contatti già in passato? Sì, anni fa, ma non si era trovato l'accordo".