
La Salernitana fa felice un tifoso speciale: Ferrari campione di sensibilità
In un momento sportivamente difficile per la Salernitana, attesa da sette finali per arrivare ad una salvezza determinante per il suo futuro, il club granata si è reso protagonista di una bella iniziativa, per la quale un plauso particolare va al team manager Sasà Avallone e al capitano della Bersagliera Gian Marco Ferrari. Sabato sera, presso un noto Hotel cittadino spesso sede dei ritiri pre partita, un tifoso speciale della Bersagliera, il ventenne Carmine Sacco di Pontecagnano, ha avuto il piacere di ricevere direttamente dalle mani di Ferrari la sua maglia numero trentatre, naturalmente autografata.
L'ex Sassuolo, nell'occasione, ha dimostrato grandissima disponibilità e si è rivelato non solo un grande giocatore dalla carriera importante ma anche un campione di sensibilità, non esitando a fare felice un ragazzo con problemi motori che segue da sempre i granata, allo stadio o dovunque si trovi. Bellissimo, nella semplicità, il suo gesto, ben di più di una rete o di una chiusura difensiva determinante, e, affinché ciò avvenisse va dato merito al team manager Avallone per aver organizzato e coordinato il tutto, per di più in una giornata molto triste e piena di impegni per la scomparsa di un' icona del tifo granata, la "Fedelissima" Celeste Bucciarelli.
Salvatore Avallone è da svariati anni interprete della salernitanita' all'interno del club con l'ippocampo sul petto ed è unanime il rispetto e la stima che la piazza ha nei suoi confronti, per la capacità di essere vicino alla gente e sempre disponibile nelle occasioni in cui lo si chiama in causa. Nei momenti di gioia e di festa, come nei frangenti meno felici e di preoccupazione, la Salernitana non può prescindere dai suoi tifosi e dal calore di una piazza che è davvero il suo dodicesimo uomo, e iniziative così lodevoli come quest'ultima posta in essere da Sasà e Gian Marco vanno a rinsaldare il legame viscerale tra la magia granata, la città e la provincia. Uniti si vince, come amava dire l'indimenticabile Don Peppino Soglia, e adesso vincere per la Salernitana vuol dire restare in B, in attesa di un futuro più consono al blasone del sodalizio di via Allende e all'amore della sua gente.







