
Arechi, il ricorso frena anche lo start dei lavori al Volpe: la situazione
Un altro ostacolo per il restyling dello stadio Arechi e del campo Volpe. La cordata guidata dalla Matarrese, seconda classificata nel bando da 103 milioni di euro, ha presentato ricorso al Tar di Salerno per contestare l’aggiudicazione a Energos. Le parti in causa sono l’Agenzia regionali Universiadi, La Regione Campania, il Comune di Salerno e il Consorzio Energos.
La Matarrese chiede l’annullamento di una serie di determine che hanno portato all’aggiudicazione dell’appalto, dei verbali in cui è stato omesso di disporre l’esclusione dell’offerta della Rti, del verbale del Rup recante la verifica di anomalie delle offerte. Inoltre si chiede l’inefficacia degli accordi con il consorzio aggiudicatario dell’appalto. Se ne ricava- si scrive nel ricorso- la rilevante complessità ed entità dell’appalto per cui è stata privilegiata l’aggiudicazione in favore di soggetti personalmente in possesso di determinati requisiti esperenziali.
Come scrive Cronache i rileva in particolare: le opere di fornitura e noleggi relative al campo Volpe la legge richiede il requisito che “L’esecuzione negli ultimi tre anni di almeno tre forniture analoghe.. Poi la fornitura con posa in opera deve essere svolta dall’offerente. Il disciplinare prevede espressamente il divieto di avvilimento. La Matarrese rivela che già lo scorso novembre aveva diffidato la stazione appaltante segnalando la carenza della prima classificata avendo la stessa dichiarato che la fornitura del consorzio vincente sarebbe avvenuto tramite l’Air Fire tramite l’avvalimento da parte di un soggetto terzo.
Inoltre un altro particolare è emerso nel sub procedimento, dove sono è stata aumentata la cifra di spesa per la manodopera. Il Rup, che pure aveva individuato il nuovo importo ha poi accettato le giustificazioni prodotte dalla controparte
Nonostante la diffida, come si legge nel ricorso, la stazione appaltante non ha inteso escludere dalla gara il consorzio primo classificato. Inoltre la ricorrente evidenzia come c’è un generico impegno della ditta ausiliaria nei confronti dell’offerente tanto da non contenere l’indicazione delle risorse messe a disposizione dell’ausiliario.
Ed un altro elemento che si ritiene che il contratto di avvalimento non contiene la tracciabilità dei flussi finanziari previsti dalla legge. Né il gruppo di lavoro indicato aveva i requisiti previsti al momento della presentazione dell’offerta né la posizione poteva essere sanata successivamente. Al tar si chiede la sospensione in via cautelare e nel merito di annullare i provvedimenti impugnati. L’udienza è fissata per il 12 marzo







