In lista di sbarco, ma desideroso di restare a Salerno: c'è chi ha 180 minuti per convincere Colantuono
Due gare per riscrivere il proprio futuro in granata. Jayden Braaf, ripescato dal 1′ dopo due mesi (le ultime tre gare viste interamente dalla panchina), ha dato segnali di vita. L’emergenza ha favorito la scelta di Colantuono, che puntando sul 3-4-2-1 o 3-5-2 fatica a vedere protagonista potenziale l’olandese.
Che se con il 4-3-3 era alternativa valida, spesso a partita in corso, ora rischia di lasciare la Salernitana a gennaio. Schierato da seconda punta con il Brescia, però, l’ex Verona ha offerto almeno tre-quattro giocate degne di nota. Discontinuità, una certa anarchia, ma anche numeri di alta scuola, che seppur a corrente alternata, l’hanno reso tra i più pericolosi. Due conclusioni che hanno esaltata i riflessi di Lezzerini (le occasioni più nitide per la Bersagliera), un tacco intelligente a liberare Amatucci, e un lancio spalle alla porta per Ghiglione dopo essersi liberato di un avversario con stile.
Insomma segnali, più o meno pesanti starà a Colantuono deciderlo. Se arriverà una nuova chance con Frosinone (e poi con il Catanzaro), sarebbero le ultime occasioni per Braaf di cambiare il corso della storia, la sua, con la Salernitana. In caso contrario all’apertura del mercato sarà addio, come probabilmente accadrà anche con Kallon. Sono entrambi di proprietà del Verona, con l’addio al 4-3-3 sono poco funzionali al momento, al netto di risposte pesanti sul campo, nelle quasi inedite posizioni di seconda o mezza punta.