Cambio di guida tecnica, i numeri non premiano la Salernitana. Ma Colantuono merita fiducia
Quintultimo posto. La classifica della Salernitana non migliora. Il vantaggio sul terzultimo posto che significherebbe retrocessione diretta si assottiglia di appena un punto, dopo il successo del Cittadella sulla Reggiana e con il blitz pesante dell’ex Castori con il Sudtirol a Bari.
Tutto cristallizzato come una settimana fa. E le buone notizie per la Salernitana finiscono qui. Perché negli occhi della squadra granata restano ancora le difficoltà nello scardinare il muro del Brescia, gettando alle ortiche l’occasione della svolta, regalandosi un Natale amaro, condito dai fischi di un Arechi che continua a perdere calore oltre che spettatori.
Sul banco degli imputati ci vanno i calciatori ma anche le scelte di Stefano Colantuono. Nonostante le frasi di circostanza (“E’ mancato solo il gol, alla squadra non posso recriminare niente”) e le critiche dell’ambiente per le scelte troppo abbottonate anche quando la partita sembrava suggerire di osare, ora anche i numeri iniziano a mettere in dubbio gli effetti della cura Colantuono.
Con la Carrarese è arrivata l’unica vittoria della sua gestione e delle ultime dieci sfide di campionato. Sotto la guida del tecnico di Anzio, la squadra granata ha raccolto cinque punti in altrettante partite, con una media svizzera di un punto a gara. Troppo poco per cambiare passo, facendo peggio anche del predecessore Martusciello: con l’allenatore ischitano la Salernitana aveva raccolto sei punti in cinque sfide, migliorando di qualche decimo la media punti. Nove gol fatti e altrettanti subiti nell’era Martusciello, sei realizzati e otto subiti da Colantuono