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Aliberti: "Ecco la verità sul mio possibile ritorno. L'episodio della scrivania e la storia del 2005 che va raccontata"
ieri alle 23:00Esclusive TS
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com

Aliberti: "Ecco la verità sul mio possibile ritorno. L'episodio della scrivania e la storia del 2005 che va raccontata"

"E' vero, potremmo davvero pensare a scrivere un libro verità in cui raccontare la vera storia del 2005 e smentire tante dicerie messe in giro da qualche persona che non voleva il bene della Salernitana e che non ha mai narrato i fatti con correttezza. Che sia una trasmissione televisiva apposita o un testo che resti nel tempo è effettivamente necessario documentare quello che io ho sempre detto. Una ferita per me, per la città, per chi ebbe un trattamento diverso rispetto ad altre realtà. Io sono a disposizione". 

Inizia così la chiacchierata della redazione di TuttoSalernitana con l'ex presidente Aniello Aliberti, invitato dai nostri giornalisti a raccontare tutta la verità e a spiegare se quell'esclusione sia stata frutto dei debiti accumulati o di situazioni anomale che sfuggono alla comprensione generale e che meriterebbero un approfondimento reale a quasi 20 anni di distanza da quella che viene definita senza paura come una grave ingiustizia.

Non mancano riferimenti al passato, ci si sofferma sull'episodio della famosa scrivania: "Anche quello fu un atto d'amore, per il quale non porto rancore. La gente, difendendo l'allenatore che ci aveva fatto sognare per anni, testimoniò una passione smisurata nei confronti della Salernitana. Non ho mai fatto denunce nè polemiche, sono cose che fanno parte della storia e che mi fecero capire ancora di più quanto fosse bello rappresentare una piazza capace di esporsi in quel modo per amore dei colori sociali. Poi Oddo fece le cose con totale normalità: ognuno al proprio posto e tante vittorie. Non bastò".

Si fa poi riferimento alla festa dell'8 agosto 2004, con la presentazione della squadra alla città e la pace con gli ultras con annesse lacrime: "E' vero, decidemmo di unire tutta la città e la provincia in un'unica serata. Io ero pronto ad espormi anche alle critiche, quando hai a che fare con chi ama la Salernitana è doveroso metterci la faccia. E' quello che consiglio a Iervolino: vada sotto la curva, parli con la gente, metta in preventivo qualche fischio, ricordi il valore sociale di quella maglia. Venga allo stadio, alla faccia di tutti. Dia un segnale, si riparta".

Sulle voci di un ritorno in società, ancor di più ora che la dirigenza granata è alle prese con tante problematiche: "Anzitutto un in bocca al lupo a Iervolino. Non entro nel merito della vicenda, c'è chi è deputato a decidere. Umanamente dispiace. Quanto a me, sarò uno spettatore. Anzi, un tifoso con la sciarpa granata che tornerà in quello stadio che era una seconda casa.

Dispiace ci siano poche persone rispetto ai 20mila che auspicavo, ma l'amore della gente non si misura con i numeri. Spero di reggere all'emozione, sono e sarò sempre tifoso della Salernitana. Ma sgombriamo il campo da equivoci: Milan è stato l'unico, in questi 20 anni, ad avere un pensiero per me e ad invitarmi. Ci ho riflettuto, ho accettato. Forza granata!"