Il mercato è già oggi: Petrachi pretenda o sarà tra i responsabili. Sabatini-Aliberti...e basta!
"Un bel tacer non fu mai scritto" recita un vecchio adagio e, rapportandolo ai fatti di casa granata, possiamo dire che stanno iniziando a diventare stucchevoli le dichiarazioni di alcuni personaggi che hanno fatto parte della storia della Salernitana ma che, pur avendo commesso una marea di errori, non perdono occasione per parlare di Salerno, del loro operato o dei tifosi ricordando volutamente il buono ed omettendo il "malamente".
Per carità, ognuno è libero di esprimere la propria opinione come e quando vuole, ma in un momento di difficoltà come questo viene difficile pensare che chi ha legato il proprio nome all'estromissione dal campionato (e al successivo fallimento) possa disquisire su tematiche societarie. Ok Aliberti che ricorda gli anni Novanta e personaggi che oggi potrebbero dare un grosso contributo alla causa, ma l'agosto 2005 è ben scolpito nella mente e nel cuore di tutti, è una ferita ancora aperta e, al netto del trattamento riservato ad altre, la Salernitana pagò anche perchè aveva debiti. Il resto sono ricostruzioni e opinioni.
Considerando che Aliberti ha spesso detto - legittimamente - che la vera Salernitana non esiste più da quel maledetto 2005, allora non si capisce come mai ci si soffermi su argomentazioni che riguardano questa squadra. E oggi ci rendiamo conto di quanto sia cambiata la mentalità della gente: all'epoca, quando c'era da fare fronte comune, era "Grazie Carraro", oggi è ricordato come il migliore in assoluto. Mistero.
E anche Sabatini ripropone spesso l'argomento Salernitana tra social e interviste a livello nazionale. Di recente si è detto giustamente orgoglioso del percorso fatto da Ederson (quello poi venduto in fretta e furia con Lovato pedina di scambio e il no al ritorno di Ranieri!), ma vorremmo un commento anche su Perotti, il quinquennale a Sepe, il triennale a Fazio da 2 milioni di euro e ancora su Gomis, Mousset, Boateng, Manolas, Weismann e Pasalidis, con annesso esonero di Inzaghi per Liverani. Senza suicidio sportivo del Cagliari a Venezia e senza Bonazzoli, Djuric, Coulibaly, Ranieri e Ruggeri presi dal suo predecessore sarebbe retrocesso già nel 2022 pur avendo speso una barca di soldi. E' storia anche questa.
Altro ex granata che un giorno sì e l'altro pure ricorda di aver trovato una situazione caotica, un clima difficile e un ambiente spaccato salvo poi tessere le lodi di Dia...tenuto in panchina a Udine per far entrare Ikwuemesi e poi esposto alla critica di tutti con una intervista pubblica. Ma quando a marzo ha preso una squadra a -7 dalla salvezza e che non vinceva da mesi cosa si aspettava? E lui cosa ha dato per evitare il successivo disastro?
Torniamo all'attualità e a quel mercato che dovrebbe iniziare già ora. La Salernitana, che presumibilmente perderà diverse pedine per motivi differenti, ha bisogno di almeno sei calciatori. Un difensore centrale forte, minimo tre centrocampisti, un esterno sinistro e un attaccante. Petrachi, già da oggi, per dare seguito all'apprezzabile conferenza stampa di un mese fa deve pretendere chiarezza, budget, autonomia gestionale e pieni poteri.
Considerando che anche lui ha commesso degli errori al netto dell'alibi delle condizioni complesse (con gli stipendi garantiti a Velthuis e Wlodarczyk si poteva prendere di meglio anche in Lega Pro e di Adelaide spesso infortunato si sapeva da tempo), è tempo per davvero di scendere in campo e acquistare calciatori forti senza dover fare i conti con l'abaco o dover prima cedere tre elementi. Se non gli sarà concesso, sarà legittimato a sbattere i pugni sul tavolo e a fare un passo indietro. Restare senza garanzie gli farebbe onore, ovviamente. Ma poi sarebbe inserito nell'elenco dei "colpevoli".
In una B scarsa come non la si ricordava da lustri e con un calendario alla portata per tutto il mese di dicembre c'è tempo e modo per scalare posizioni in classifica e per puntare alla zona sinistra. Occorrono uomini di calcio, budget e capacità di imporsi con la società pur nel rispetto dei ruoli: ci riuscirà?