La politica dei piccoli passi non paga, la squadra non decolla
La politica dei piccoli passi in serie B non paga mai con moneta sonante. Nel senso che ti lascia sempre un passo dietro le altre quando non vinci e magari ti accontenti del pareggio. Ed è questo il maggior nodo da superare per la Salernitana, che in dodici gare di campionato ha vinto solo tre volte, non vince in casa da oltre due mesi, ed ha pareggiato in quattro occasioni lasciando l'intera posta in palio alle avversarie ben cinque volte.
Insomma questa squadra che non decolla con Giovanni Martusciello alla guida lascia davvero perplessi, anche perchè bisogna sottolinearlo in questo contesto, in questo quadro non idilliaco anche il gioco latita. Colpa dei protagonisti sul terreno di gioco in campo, è vero, anche delle punte che non segnano ma, quando si assiste a gare scialbe e senza nessun costrutto come l'ultima vista al San Vito Marulla di Cosenza, si resta senza parole anche perchè gli eccezionali tifosi granata, che seguono ovunque la squadra del cuore, vorrebbero vedere una Salernitana diversa, pronta a lanciare il cuore oltre l'ostacolo in ogni occasione.
E' vero che il campionato di serie B è molto livellato ma almeno le prime tre della classe (Pisa, Sassuolo, Spezia) pur tra qualche difficoltà vincono e si isolano cercando di creare il vuoto con le altre avversarie e, dunque, di lasciare indietro compagini che, come la Salernitana, non decollano. E delle altre squadre attardate ci riferiamo al Palermo, alla stessa Sampdoria, alla Cremonese che dovevano essere protagoniste in positivo della stagione ma sono malinconicamente nelle retrovie.
Noi salernitani dobbiamo guardare solo in casa nostra, come è giusto che sia. Anche perchè la iniqua posizione di classifica attuale, ad un passo dalla zona rossa, ci deve far comprendere che si deve vincere, mettere da parte la politica dei piccoli passi tradotto accontentarsi anche del pari, osare anche con un gioco diverso contro molte avversarie che finora si sono rivelate non trascendentali e, dunque, anche abbordabili. E se si cambiano in questo campionato cadetto ben sei allenatori dopo dodici gare un motivo ci sarà: quello del non gioco, soprattutto, ma anche la consapevolezza che nessuna squadra vorrebbe occupare gli ultimi posti della classifica.
E' la nostra Salernitana? Be', si va avanti, prima di questa sosta per le nazionali la prossima settimana, incontrando all'Arechi il Bari nella gara del 'volemose bene' considerando che le due tifoserie sono gemellate. Oltre quindicimila le presenze allo stadio, un'amicizia che sarà rinnovata con alcune manifestazioni a margine vista la presenza all'Arechi di oltre duemila tifosi biancorossi, ma anche con la consapevolezza che i novanta minuti sul terreno di gioco dovranno, speriamo, proporci una squadra granata lanciata, si spera, verso la quarta vittoria in campionato.
Bisognerà vedere cosa ne pensa il Bari di Longo, un punto in più in classifica dei granata, ma anche tanti problemi a margine come la Salernitana da risolvere. In queste due situazioni, in questo gemellaggio storico che dura da oltre 40 anni, la simbiosi, cioè i tanti problemi che ci sono, sono l'unica componente che unisce le due squadre. Almeno in questo momento della stagione.