"Resettare tutto e ripartire dalla forza del gruppo": la ricetta di Breda per salvare i granata
Tasto reset. “Cancellare gli alibi” per “costruire immediatamente un’identità di gruppo”. Così Roberto Breda parlava sul suo canale Youtube in merito al lavoro degli allenatori chiamati a subentrare nel bel mezzo di stagioni complicate. Quella della Salernitana si è trasformata in un autentico psicodramma, obbligando Danilo Iervolino ad affidarsi al carisma e all’esperienza di una delle storiche bandiere della storia recente della Bersagliera.
Da sabato prenderà ufficialmente tra le mani il timone di una nave malandata, che nel finale di 2024 ha ingoiato acqua scivolando lentamente sul fondo. Otto giorni per conoscere la rosa e immaginare quale sarà la sua Salernitana. In carriera Breda si è affidato al 3-5-2, modulo con il quale si è conclusa l’era Colantuono. Eppure, la squadra granata ha nelle corde anche la difesa a 4, mantra dell’era Martusciello prima del ribaltone tecnico.
Dipenderà dagli interpreti, con il “figlioccio” Amatucci di nuovo alle sue dipendenze dopo l’era di Terni ma anche grande punto interrogativo che accompagnerà la ripresa degli allenamenti. Il centrocampista sarà valutato con esami strumentali dopo il problema al ginocchio rimediato nel finale di gara con il Catanzaro e che lo aveva obbligato al cambio. Col Sassuolo però dovrebbe esserci la rosa al completo, con i recuperi di Verde e Tello