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Sciaudone: "Lite con Pestrin? Ecco la verità e i veri motivi del mio addio alla Salernitana"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
ieri alle 23:00Esclusive TS
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com

Sciaudone: "Lite con Pestrin? Ecco la verità e i veri motivi del mio addio alla Salernitana"

"Sicuramente Salerno rappresenta un rimpianto nel mio percorso professionale. Arrivai lì all'apice della mia carriera, l'esordio con l'Avellino in uno stadio pienissimo mi aveva fatto davvero pensare fosse stata la scelta giusta. Purtroppo, però, sono successe delle cose che non mi hanno permesso di rendere per quelle che erano le mie potenzialità. Non fu tanto la discussione pubblica con un mio compagno di squadra, quanto la gestione successiva che mi ha fatto perdere fiducia nei miei mezzi.

Il direttore sportivo Fabiani trasformò una litigata da campo in un motivo per mettermi fuori rosa. Settimana dopo settimana venivo utilizzato a intermittenza: a volte ero titolare, altre volte ai margini della squadra. E questo non aiuta. A dicembre, in un momento di difficoltà generale, mi dissero che si doveva azzerare tutto e che potevamo ripartire da zero, la settimana successiva ero di nuovo fuori rosa e mi dissero che dovevo trovarmi una sistemazione. In estate non ci furono più le condizioni per proseguire e andai via definitivamente, con un po' di rabbia per quanto successo".

A distanza di anni, il doppio ex di Salernitana-Spezia Daniele Sciaudone torna a parlare di un episodio che ha segnato il suo percorso in granata: la lite con Pestrin alla fine del primo tempo proprio tra i granata e i bianconeri, sfida vinta dagli ospiti con il risultato di 0-2. In esclusiva a TuttoSalernitana, Sciaudone rivela altri dettagli di quel periodo:

"Mi dissero che c'era ancora spazio per me nella Salernitana, in realtà mi ritrovai ad allenarmi per un mese a bordo campo con Troianiello e altri ragazzi ai margini della rosa. Passai allo Spezia, il destino volle che esordii proprio contro i granata e che riuscissi a segnare il gol del definitivo 3-1. Provai tante sensazioni diverse, c'era una voglia di rivincita verso chi non aveva fatto nulla per mettermi nelle condizioni di esprimermi. Evidentemente non ero io l'unico problema di quella squadra. Che poi il sottoscritto avesse le sue colpe non voglio negarlo, ci mancherebbe.

E poi si crearono troppe aspettative. Partimmo bene, con due vittorie e due bei pareggi fuori casa, ma quel gruppo promettente doveva lottare per la salvezza e non per altro. Posso dire, però, che quei pochi mesi sono stati sufficienti per apprezzare la città. Purtroppo non c'era nemmeno un centro sportivo, si doveva ricostruire da zero dopo la promozione e ci allenavamo su un campo in sintetico di dimensioni assai ridotte".

Sull'attualità: "Sicuramente la Salernitana ha una grossa squadra, il centrocampo è di livello assoluto. Anche lo Spezia è partito forte e credo che sia la classica gara aperta ad ogni tipo di risultato. Il bello della B è che puoi battere la prima e poi ritrovarti a perdere in casa con l'ultima, non c'è una sola partita dall'esito scontato. A lungo andare credo che i granata potranno essere protagonisti pur con una concorrenza agguerita. A gennaio, colmando le lacune, credo sarà più chiaro il destino della Salernitana".