Ripartire dalla ritrovata stabilità difensiva. A Palermo servirà una prova di coraggio
Ancora poche ore e la Salernitana sarà di scena al Renzo Barbera contro il Palermo a cinque anni di distanza dall'ultima volta. A trionfare nell'ultima sfida in terra siciliana erano stati propri i granata allora allenati da Gregucci, che vinsero in rimonta a pochi secondi dallo scadere grazie al gol iconico di Casasola.
Sfida davvero complessa per i granata al cospetto di una delle favorite alla promozione. I rosanero, dopo un avvio deludente, hanno ripreso a macinare punti e sono a +3 su una Salernitana che non vince da cinque gare ma viene comunque da un filotto di tre 0-0 di fila. Un ruolino non esaltante, specialmente considerando la prova scialba col Catanzaro, ma che per lo meno ha visto i granata chiudere la porta da te turni.
Un'impresa quasi impensabile dopo l'emorragia difensiva delle prime giornate e un fattore positivo da cui ripartire. Non sembra un caso che la ritrovata stabilità sia coincisa con la conquista della maglia da titolare di Ferrari, autore di prestazioni davvero convincenti e in grado di fornire sicurezza anche al compagno di reparto Bronn. Uno spiraglio di luce da cui ripartire, ma a Palermo servirà di più.
La squadra non ha mai rinunciato a giocare, ma il giropalla infruttuoso e inconsistente delle ultime uscite non può rappresentare una seria minaccia per i rosanero. Servirà dunque una prova di maggior coraggio, saper sfruttare le verticalizzazioni e saper ribaltare rapidamente il fronte dell'azione, sperando di poter fare finalmente affidamento sulle giocate individuali di Verde, che deve ancora accendersi.