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Martusciello, tra alibi e necessità di fare punti. Per ora no al mercato degli svincolatiTUTTO mercato WEB
Mister Martusciello
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
venerdì 20 settembre 2024, 08:30Serie B
di Luca Esposito

Martusciello, tra alibi e necessità di fare punti. Per ora no al mercato degli svincolati

Quello di domani a Reggio Emilia sarà il primo esame di maturità per il tecnico Giovanni Martusciello. Nessun rischio esonero anche in caso di risultato negativo, sia chiaro, ma l'ex trainer di Empoli e Lazio ha bisogno come il pane di portare a casa una vittoria per consolidare la propria posizione e per consentire alla Salernitana di presentarsi alle prossime proibitive gare con una classifica migliore e senza doversi guardare alle spalle con giustificata preoccupazione. I numeri certificano il cammino ballerino dei granata: tenendo conto soltanto delle partite di campionato, i campani hanno uno dei migliori attacchi (9 reti segnate, a secco solo nella trasferta di Mantova) ma anche la peggior difesa con ben 10 gol subiti. Estendendo il discorso anche al recente passato, la Salernitana non chiude un match casalingo con la porta inviolata addirittura dal maggio del 2023 (Salernitana-Atalanta 1-0, gol di Candreva nel giorno che sancì la permanenza in serie A), mentre l'ultimo clean sheet è storia del febbraio 2024, 0-0 a Torino con Inzaghi in panchina al termine di 90 minuti davvero ben giocati dagli ospiti nonostante l'emergenza in tutti i reparti. Tornando all'attualità e alle statistiche, i granata hanno perso tre volte su cinque cadendo all'Arechi contro il Pisa dopo i successi in zona Cesarini con Cittadella e Sampdoria. Senza la penalizzazione del Cosenza, la zona playout sarebbe vicina quanto quella playoff ed è un rischio che la Salernitana non può permettersi dopo la retrocessione a suon di record negativi materializzatasi ad aprile. Martusciello, dunque, è chiamato a trovare un equilibrio tra una fase offensiva a tratti ottima e una fase difensiva totalmente negativa. Per ora nemmeno gli arrivi di Stojanovic e Ferrari hanno garantito il cambio di passo, pesa la scelta del mister e del direttore sportivo di impostare la squadra a trazione anteriore rinunciando a qualsivoglia mediano di interdizione capace di proteggere la retroguardia.

A gennaio, continuando così, sarà necessario fare un passo indietro intervenendo con un urgenza per non vanificare il buon lavoro svolto in queste settimane. Bisogna ricordare, infatti, che Martusciello ha comunque diversi alibi dalla sua parte. Partire per il ritiro con un gruppo e ritrovarsi a giocare la prima di campionato con una rosa completamente stravolta non sarebbe stato facile per nessuno, con il caso Dia che ha tenuto banco per un mese e mezzo, qualche richiesta che non è stata esaudita (un vice Amatucci, un centrale difensivo forte, la permanenza di Daniliuc) e uno spogliatoio da ricostruire dopo la spaccatura dell'anno scorso. "Ho bisogno di tempo e di allenamenti, so perfettamente che siamo in ritardo ma parliamo di una squadra che è stata un cantiere aperto fino all'ultimo giorno di mercato. Non è stato facile, so che tatticamente non possiamo essere perfetti e che ci vorrà ancora qualche settimana per migliorare. Per ora mi accontento con soddisfazione dello spirito battagliero dei ragazzi, della totale disponibilità e del cuore oltre l'ostacolo gettato in tante gare. Ovvio, non mi piace andare sempre sotto o dover prendere un cazzotto per sferrarne un altro" ha detto alla vigilia della gara col Pisa, quando il suo desiderio di vedere "una Salernitana equilibrata nelle due fasi" è stato tradito dallo 0-1 a freddo e dai soliti errori difensivi. La società, attraverso il presidente Busso, ha comunque ribadito massima fiducia in tutto lo staff tecnico riconoscendogli le scusanti del caso per una partenza al di sotto delle aspettative e, forse, delle potenzialità.


A proposito di potenzialità, è evidente che la Salernitana al completo abbia una formazione di tutto rispetto e potenzialmente in grado di competere per i playoff. Sepe, Ghiglione, Ferrari, Bronn, Jaroszynski, Amatucci, Maggiore, Verde, Soriano, Kalllon, Torregrossa: un 4-2-3-1 inferiore, per qualità ed esperienza, a poche squadre. Con giovani come Gentile che stanno crescendo tanto e qualche veterano come SImy che ha trasformato fischi in applausi siglando due reti, propiziando un'autorete e fornendo un assist vincente a Bolzano. Quel che preoccupa è la profondità dell'organico. In difesa, ad esempio, manca un centrale forte, affidabile, che possa rappresentare una valida alternativa a quel Bronn che non ha mai convinto in pieno in questi due anni e mezzo in granata. A centrocampo, invece, tante scommesse, l'assenza di un elemento di quantità e un numero esiguo di giocatori a disposizione, al punto che Martusciello ha dovuto adattare un attaccante come Tongya nel ruolo di mezzala, con tutti i rischi conseguenziali in fase difensiva. Per ora, però, Petrachi non ha intenzione di attingere dal mercato degli svincolati anche a causa della mancata partenza di gente come Valencia e Sfait che sembrava destinata a proseguire altrove la stagione, ma che non ha trovato l'accordo con nessuna società straniera. Restano dei posti liberi nella lista over, un vantaggio in vista della riapertura del mercato a gennaio a patto che la proprietà allarghi i cordoni della borsa dopo un'estate di incassi milionari consentendo alla dirigenza di lavorare senza ostacoli e paletti di alcun genere.

Infine da segnalare l'ennesima risposta da applausi della tifoseria salernitana. A Reggio Emilia, nonostante il recente risultato negativo e la concomitante festa per il Santo Patrono, saranno in oltre 1500 nel settore riservato agli ospiti. Dopo i sold out di Mantova e Bolzano, un'altra prova d'amore del popolo di fede granata. Anche in casa la media spettatori è di tutto rispetto. Salernitana-Pisa ha richiamato sugli spalti 15300 tifosi, il dato più alto in cadetteria nel fine settimana. Un migliaio in più hanno assistito a Salernitana-Sampdoria, in pieno periodo vacanziero e di martedì sera. Erano in 12500 per l'esordio col Cittadella, dopo una retrocessione tra le più tristi della storia del calcio e con una squadra totalmente in emergenza. Senza dimenticare i 7000 in coppa Italia con lo Spezia, quando ci furono i primi cori contro Iervolino invitato a farsi da parte dopo aver promesso la Conference League e acquisti di livello internazionale salvo poi rassegnare le dimissioni e chiudere i rapporti con la piazza e con buona parte della stampa locale.