
Cristante simbolo di una Roma che non molla
Spesso, per dare il meglio di sé, bisogna essere con le spalle al muro. O quasi. Ed ecco che la Roma, dopo un periodo di appannamento e di apparente stanchezza fisica e mentale, sfodera una prestazione eccellente proprio quando l’alternativa era vincere o dire, definitivamente, addio al sogno Champions. “C'era una volta un sogno che era la Champions, lo si poteva solo sussurrare o sarebbe svanito” per parafrasare le parole di Marco Aurelio nel Gladiatore. Sogno, obiettivo o illusione, fatto sta che la Roma, vincendo in casa dell’Inter, può permettersi ancora di cullare questa idea, nonostante il calendario proibitivo e le speranze ridotte quasi all’osso. Però, messa spalle al muro, la squadra giallorossa ha ritrovato forza, energia e brillantezza. E anche Ranieri ha abbandonato la solita prudenza proponendo la doppia punta dall’inizio, con Soulé e Angelino esterni. Ha mostrato coraggio ed è stato ripagato da suoi ragazzi.
CRISTANTE – È stato ripagato dai suoi ragazzi, dicevamo, e tra questi non può mancare Bryan Cristante. Messo ai margini negli ultimi mesi, sta ritagliandosi nuovamente un suo spazio in questo finale di stagione. Peccato per il gol sbagliato con un tiraccio maledetto ma, per il resto, ha giocato una partita bellissima. Attento, concentrato, sempre sul pezzo, sempre capendo prima cosa sarebbe accaduto. Tra i giocatori forse più sottovalutati degli ultimi anni. Non un fenomeno, intendiamoci, ma nemmeno quello scarsone che tanti vorrebbero dipingere. Chi lo sa se, almeno fino al termine della stagione, possa aver riacquisito un po’ di fiducia da parte della gente. Almeno fino a giugno, poi si vedrà.







