Le pagelle di Elfsborg-Roma 1-0
LE PAGELLE DI ELFSBORG-ROMA
Svilar 6,5: tiene a galla la Roma nel primo tempo, e questo già dà la misura della serata giallorossa.
Celik 5: partita nella mediocrità per il terzino turco, ma è tra i meno colpevoli.
Ndicka 5: fatica nella prima parte di gara, quando gli svedesi sbucano in contropiede da tutte le parti.
Hermoso 5: spesso i giocatori di casa sbucano alle sue spalle. Fa quel che può, ma è tra gli ultimi arrivati.
Abdulhamid 4,5: primo tempo inguardabile per il terzino saudita che, palla al piede, mostra limiti evidenti, come se facesse un altro sport. Meglio nella ripresa, quando riesce a trovare lo spazio per un paio di dribbling sfruttando le sue ottime doti atletiche. Dal 65’ El Shaarawy 5,5: prova ad accendere il turbo ma è annacquato e non riesce a incidere.
Pisilli 6: si inserisce sempre molto bene ma ha poche occasioni per mettersi in mostra. Simbolo di una Roma del futuro, intrappolata nel surrealismo della Roma del presente. Dal 86’ Cristante SV.
Paredes 5: troppo lento, ma se nessuno si muove in avanti è difficile fare molto di più.
Angelino 5: fa tanti errori e non è da lui. Oggi male.
Soulé 4: gira a vuoto e tenta spesso la conclusione dalla distanza, regalando la palla al portiere. Totalmente fuori giri. Dal 65’ Dybala 5: entra e sembra quasi svogliato. Non si accende mai, se non nel finale quando ha un gesto di stizza nei confronti di un avversario.
Baldanzi 4,5: tra i migliori e tra i più attivi dei suoi, ma provoca ingenuamente il rigore per gli svedesi. Dal 72’ Pellegrini 6,5: entra ed è tarantolato. Ci prova subito e la palla esce di poco. Ci riprova subito dopo e colpisce il legno. Il migliore dei giallorossi.
Shomurodov 4: ha una buona occasione nel primo tempo, ma non riesce a concretizzare. Viene servito male, ma lui ci mette del suo. Tra l’ex Genoa e Dovbyk il gap è evidente. Dal 65’ Dovbyk 5: non ha palloni giocabili, fatica, non riesce.
Juric 4: premettiamo subito che è il meno colpevole però questa Roma è proprio brutta. La differenza rispetto alla gara con il Venezia risiede nel tiro di Cristante, domenica scorsa, che entra in porta dopo una deviazione, mentre la conclusione di Pellegrini sbatte sul legno. Per il resto, due gare troppo simili, con un possesso palla sterile, che non porta a nulla, se non alla noia. Il peggio, però, arriva nel post partita, quando dichiara che la Roma a lunghi tratti ha fatto benissimo. Non va.