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tmw / roma / A tu per tu
...con Mario AielloTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

...con Mario Aiello

Una squadra di livello costruita nei minimi dettagli che però non riusciva ad esprimersi al meglio. Era questo l’Avellino di inizio stagione sotto la guida di Michele Pazienza. Poi il cambio in panchina: arriva Raffaele Biancolino, promosso dalla Primavera. E con lui il ds Mario Aiello, chiamato a sostituire Giorgio Perinetti, insieme a Pazienzai sollevato dall’incarico dopo aver costruito l’organico di primo ordine che oggi può sorridere. Poi da parte del ds Aiello, a gennaio, la ciliegina sulla torta: Facundo Lescano. L’attaccante voleva lasciare il Trapani, il dirigente campano fiuta il colpo e via. Affare fatto. Avellino ringrazia Trapani. E può festeggiare. “Quando siamo stati chiamati in causa il nostro obiettivo era trasferire serenità al gruppo. Sul piano tecnico tattico abbiamo cercato di fare una cosa diversa, non migliore perché non abbiamo questa presunzione, nel tentativo di adattare i calciatori ai propri ruoli. Abbiamo dato loro tranquillità. E da lì un passo alla volta”, spiega a TuttoMercatoWeb.com il ds dei Lupi.



Dove è intervenuto quando è subentrato?
“Si è trattato di una gestione insieme al mister Biancolino che ha un modo di intervenire molto diretto. L’ho supportato, ma sempre in punta di piedi perché non volevo certo il rispetto dei calciatori soltanto perché ero diventato il direttore sportivo. E poi succedevo a Giorgio Perinetti che ha fatto la storia del calcio”.




Un errore aver cominciato il campionato con Pazienza?
“Non avendolo vissuto da dentro faccio fatica a dare dei giudizi sul lavoro fatto. L’anno prima Pazienza era andato vicino alla promozione. Poi l’impatto iniziale è stato negativo e la società avendo fatto tanti investimenti non poteva certo fare pagare tutti i calciatori. Dunque si è scelto di cambiare”.



E poi a gennaio ci ha messo del suo. Con il colpo Lescano…
“E’ stato il colpo che ha fatto più rumore. Avevamo previsto che qualora ci fossimo avvicinati alle zone alte avremmo voluto fare un ulteriore intervento in avanti. Avevamo vagliato una serie di nomi. Poi una volta capito che Lescano non si trovava più bene a Trapani abbiamo affondato il colpo e Giovanni D’Agostino è stato bravo a portare a termine l’operazione a cui ho creduto da subito. Quando un calciatore non sta bene in un posto si creano subito i presupposti. Siamo stati bravi ad essere convincenti. E lui ha scelto di venire da noi”.




Per lei in Serie B sarà la prima volta. Come la vive?
“Mi sento ancora più a mio agio. Più alta è l’asticella e più mi sento a mio agio. Sono pronto e carico per la Serie B”.



Che Avellino sarà l’anno prossimo?

“Siamo ancora reduci dai festeggiamenti e penso che ce ne saranno ancora tanti. Ci saranno degli incontri per capire budget e tanto altro. Non faremo una rivoluzione, per corsi e ricorsi storici riuscire a mantenere l’intelaiatura ha spesso funzionato. Qualcosa però dovremo fare. Dobbiamo anche allinearci agli aspetti normativi. Dovrà uscire qualche over per via dei regolamenti”.



L’obiettivo di partenza nella prossima stagione?
"Sarà oggetto di chiacchierata con la società. In linea di massima immagino che dovremo consolidare questa nuova categoria. Dobbiamo crescere sotto tanti aspetti, sul piano societario e delle strutture. Dobbiamo costruire delle basi solide”.




Curiosità tra il serio ed il faceto: le statistiche raccontano che le promozioni dell’Avellino spesso coincidono con la dipartita del Papa.
“Un dato che ci ha fatto sorridere nei momenti di tristezza. E’ stata una statistica particolare. Per le prossime promozioni ci auguriamo di non essere legati a queste statistiche e auguriamo lunga vita al nuovo Papa (sorride, ndr)”.