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Porto-Roma, senza né calcoli né alibi: la stagione passa da quiTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 07:45Serie A
di Debora Carletti

Porto-Roma, senza né calcoli né alibi: la stagione passa da qui

Ranieri lo ha detto in tutte le salse: il Porto è una squadra giovane, aggressiva e capace di adattarsi a qualsiasi avversario. Poco importa se, nelle ultime cinque partite di campionato, i portoghesi hanno raccolto appena tre punti su quindici, frutto di tre pareggi e due sconfitte. Una striscia negativa che, idealmente, li posizionerebbe al quattordicesimo posto in classifica, con cinque gol segnati e nove subiti.

Poco conta anche che Anselmi, tecnico della formazione biancoblù, abbia 40 anni – indice di scarsa esperienza, ma non di poca inventiva – e che alleni la squadra da appena quindici giorni, segnale di una possibile mancanza di identità. Allo stesso modo, pesa relativamente il fatto che in casa abbia collezionato 29 punti su 33.

La Roma deve pensare solo a dare il massimo, indipendentemente dall’andamento altalenante dell’avversario. Deve restare concentrata per tutti i 90 minuti, senza perdere di vista l’obiettivo, l’unico rimasto.


Oggi, infatti, l’Europa League non è più un impegno extra, di quelli che “ci sono troppe partite, bisogna gestire le forze”. No, niente di tutto questo.

Con 34 punti in Serie A, a 21 lunghezze dalla vetta e 11 dalla zona Europa, la competizione europea rappresenta l’unica ambizione capace di dare ancora un senso alla stagione, nonostante i 110 milioni investiti sul mercato.

Per questo, contro il Porto, non ci sono alibi né calcoli da fare. La Roma deve scendere in campo con la consapevolezza che ogni errore può essere fatale e che questa competizione non è un’opzione, ma un dovere. Vincere non significherebbe solo un passo avanti in Europa, ma anche un segnale forte per una squadra che ha bisogno di ritrovare sé stessa, dentro e fuori casa, contro avversari di carattere. Perché ormai, più che una scelta, l’Europa League è diventata un’ultima chiamata.