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Roma, rendimento da 1,72 punti a partita: basterà per l’Europa?TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:45Serie A
di Debora Carletti

Roma, rendimento da 1,72 punti a partita: basterà per l’Europa?

Ci sono allenatori che fanno la storia con i trofei, altri con il bel gioco. E poi c’è Claudio Ranieri, che si distingue per la capacità di dare nuova vita alle squadre che guida. Il suo ritorno alla Roma rappresenta una scelta mirata, un tentativo di risollevare una stagione fin qui altalenante e dare maggiore solidità alla squadra.

Guardando il rendimento del 2024/25 - da quando è arrivato - c’è ben poco da dire. La Roma ha giocato 18 partite tra Serie A, Europa League e Coppa Italia, raccogliendo 9 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte, per una media di 1,72 punti a partita. In campionato il rendimento è leggermente migliore (1,75 ppp), ma ancora insufficiente per un club con ambizioni europee. Stesso discorso in Europa League, mentre in Coppa Italia il cammino è stato più incerto (1,50 ppp). Serviva una svolta, e chi meglio di Ranieri poteva provare a ridisegnare il destino della rosa giallorossa?

Il traguardo delle 400 vittorie nei Top 5 campionati europei, suggellato dal rigore trasformato da Paulo Dybala contro il Venezia, è l’ennesima conferma della sua esperienza e della sua capacità di durare nel tempo. Ranieri è ora il settimo allenatore della storia a raggiungere questa cifra, superando José Mourinho (fermo a 397) e puntando dritto a Giovanni Trapattoni (410). Con sole 14 partite rimaste in campionato, il traguardo è ambizioso, ma non impossibile per un tecnico che ha sempre saputo adattarsi e trovare soluzioni nei momenti difficili.


A livello europeo, il confronto con gli altri grandi allenatori aiuta a contestualizzare il suo percorso. Pep Guardiola domina la classifica con una percentuale di vittorie del 74,7%, sintomo di un percorso costruito in top club. Dietro di lui, Antonio Conte (66,2%) e Sir Alex Ferguson (65,2%) confermano la loro capacità di plasmare squadre vincenti. Poi arrivano Simeone, Ancelotti e Simone Inzaghi, tutti impegnati nella corsa per lasciare il segno sulle panchine più prestigiose.

Ranieri ha seguito un percorso differente. Non sempre ha allenato squadre costruite per vincere, ma ha sempre saputo lasciare mettere la sua firma. Il suo lavoro si è spesso basato sulla capacità di valorizzare le risorse a disposizione, adattando moduli e strategie per ottenere il massimo. Ora, con la Roma, ha ancora un obiettivo da raggiungere. Le prossime settimane diranno se riuscirà a dare quella spinta decisiva che serve alla squadra per cambiare marcia e chiudere la stagione in crescendo. Step by step. Ora in Europa contro il Porto, poi nelle prossime 6 sfide ‘facili’ (sempre se così possono definirsi) in Campionato.