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Lukaku non fa rimpiangere Osimhen. Kean trascina la Viola in zona scudetto. Chissà se la Juve lo rimpiange. Ibra e un Milan costruito male. Retegui-Lookman coppia da scudetto. Inzaghi non sbaglia una scelta
Conte non ha mai avuto dubbi. Ha sempre pensato che Lukaku fosse l’uomo giusto per non far rimpiangere Osimhen. Il tecnico partenopeo ha accettato anche di iniziare il campionato senza il centravanti dei suoi sogni pur di non far saltare la pista belga. Lukaku non ha tradito il suo “maestro”. Il gol messo a segno contro una Roma che Ranieri fatica a ricostruire a certi livelli, consente al Napoli di restare solitario al comando della classifica. La squadra partenopea resta una grande favorita per lo scudetto forte anche del vantaggio di non avere distrazioni legate alle Coppe. E Lukaku è la locomotiva del gruppo Conte.
Se il Napoli era una delle grandi attese sorprende invece la marcia della Fiorentina. La Viola centra la settima vittoria consecutiva e si puntella al secondo posto. La forza della squadra di Palladino sta nell’esperienza di un fuoriclasse come De Gea, nell’entusiasmo di un gruppo con tanti calciatori in cerca di rilancio e nei gol di Kean. Moise è uno dei grandi protagonisti del torneo. Una stella ritrovata. Chissà se Giuntoli e la Juve hanno qualche rimpianto su Kean. Thiago Motta oggi avrebbe bisogno di un bomber come lui. Di una vera alternativa a un nervoso Vlahovic. La Juve ha un mese di tempo per capire quali dovranno essere le priorità del mercato invernale. Ma per vincere lo scudetto servono almeno un paio di titolari.
Il Milan invece è un caso. Ibra rivendica il suo ruolo da Boss. Va bene. E’ normale quindi che sia il primo responsabile di quello che non funziona. Lo 0 a 0 contro la Juve è stato uno spettacolo avvilente. Fonseca la prima scelta sbagliata del Boss. Non ha portato identità, non ha idee e contro i bianconeri ha dimostrato anche di non avere coraggio. Un allenatore spaventato è un grande problema dentro uno spogliatoio che, tra l’altro, ha poche personalità di spicco. Fa tenerezza, o fastidio, sentir parlare Fonseca di scudetto. Già conquistare la zona Champions, con questo scenario, sarebbe un’impresa. Ibra ammetta i suoi errori e cerchi almeno di trovare qualche rimedio nel mercato invernale.
La Dea invece può parlare ad alta voce di scudetto. La squadra di Gasperini ha superato di slancio anche l’esame Parma. Non una passeggiata, Retegui e Lookman confermano di essere una coppia fantastica. So di andare a toccare un tasto complicato ma credo che l’Atalanta debba fare una scelta. Quale? Stabile se in questa stagione la priorità è coltivare il sogno scudetto o cercare di andare più avanti possibile in Champions. Gasp ha una rosa importante ma non tale da reggere due obiettivi di questo livello. Il mondo Dea dovrebbe chiedersi quando mai ci sarà un campionato così equilibrato verso il basso. Insomma, mai come stavolta il titolo può avere un vincitore a sorpresa.
La favorita resta comunque l’Inter. Simone Inzaghi ha ritrovato il suo tocco magico. Propone Correa nell’insidiosa trasferta di Verona e la risposta è gol e tante magie. Quando un allenatore sa pescare così nel suo gruppo squadra allora il livello si alza perché le rotazioni permettono ai big di tirare il fiato.
Se il Napoli era una delle grandi attese sorprende invece la marcia della Fiorentina. La Viola centra la settima vittoria consecutiva e si puntella al secondo posto. La forza della squadra di Palladino sta nell’esperienza di un fuoriclasse come De Gea, nell’entusiasmo di un gruppo con tanti calciatori in cerca di rilancio e nei gol di Kean. Moise è uno dei grandi protagonisti del torneo. Una stella ritrovata. Chissà se Giuntoli e la Juve hanno qualche rimpianto su Kean. Thiago Motta oggi avrebbe bisogno di un bomber come lui. Di una vera alternativa a un nervoso Vlahovic. La Juve ha un mese di tempo per capire quali dovranno essere le priorità del mercato invernale. Ma per vincere lo scudetto servono almeno un paio di titolari.
Il Milan invece è un caso. Ibra rivendica il suo ruolo da Boss. Va bene. E’ normale quindi che sia il primo responsabile di quello che non funziona. Lo 0 a 0 contro la Juve è stato uno spettacolo avvilente. Fonseca la prima scelta sbagliata del Boss. Non ha portato identità, non ha idee e contro i bianconeri ha dimostrato anche di non avere coraggio. Un allenatore spaventato è un grande problema dentro uno spogliatoio che, tra l’altro, ha poche personalità di spicco. Fa tenerezza, o fastidio, sentir parlare Fonseca di scudetto. Già conquistare la zona Champions, con questo scenario, sarebbe un’impresa. Ibra ammetta i suoi errori e cerchi almeno di trovare qualche rimedio nel mercato invernale.
La Dea invece può parlare ad alta voce di scudetto. La squadra di Gasperini ha superato di slancio anche l’esame Parma. Non una passeggiata, Retegui e Lookman confermano di essere una coppia fantastica. So di andare a toccare un tasto complicato ma credo che l’Atalanta debba fare una scelta. Quale? Stabile se in questa stagione la priorità è coltivare il sogno scudetto o cercare di andare più avanti possibile in Champions. Gasp ha una rosa importante ma non tale da reggere due obiettivi di questo livello. Il mondo Dea dovrebbe chiedersi quando mai ci sarà un campionato così equilibrato verso il basso. Insomma, mai come stavolta il titolo può avere un vincitore a sorpresa.
La favorita resta comunque l’Inter. Simone Inzaghi ha ritrovato il suo tocco magico. Propone Correa nell’insidiosa trasferta di Verona e la risposta è gol e tante magie. Quando un allenatore sa pescare così nel suo gruppo squadra allora il livello si alza perché le rotazioni permettono ai big di tirare il fiato.
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