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Ranieri e le voci sull'Italia: "Non mi sono mai candidato e non lo faccio certo ora"
È una lunghissima intervista quella che Claudio Ranieri ha rilasciato a La Repubblica. L'ex allenatore del Cagliari è tornato a parlare anche del suo futuro, malgrado fosse già stato chiaro che non avrebbe più guidato nessun club: "Un po' di voglia c'è sempre, chi lo sa... Mi piacerebbe allenare una nazionale, non la Nazionale...".
Sollecitato però sul tema Azzurri, non si sottrae a rispondere: "Io perfetto come ct? Mi auguravo che Spalletti ne sarebbe venuto fuori e sono contento che l'abbia fatto. Non mi sono mai candidato per l'Italia e non lo faccio certo ora. Ho visto una grande Nazionale praticare un bel calcio all'italiana moderno, non tanto diverso da quello con cui la Spagna di De La Fuente ha vinto l’Europeo e che ho visto anche nel City di Guardiola, che oramai gioca molto più in verticale che in orizzontale".
Una battaglia questa, che non mollerà mai: "Vedo che lo stanno facendo anche molti allenatori giovani e ne sono davvero contento. La verticalità del gioco di
Vanoli mi è piaciuta molto. Ma qualche volta bisogna tenerla la palla, specie se sei in difficoltà e devi far sfogare l’avversario. Io la penso così da quando ero ragazzo e mi dividevo tra calcio e basket".
Sollecitato però sul tema Azzurri, non si sottrae a rispondere: "Io perfetto come ct? Mi auguravo che Spalletti ne sarebbe venuto fuori e sono contento che l'abbia fatto. Non mi sono mai candidato per l'Italia e non lo faccio certo ora. Ho visto una grande Nazionale praticare un bel calcio all'italiana moderno, non tanto diverso da quello con cui la Spagna di De La Fuente ha vinto l’Europeo e che ho visto anche nel City di Guardiola, che oramai gioca molto più in verticale che in orizzontale".
Una battaglia questa, che non mollerà mai: "Vedo che lo stanno facendo anche molti allenatori giovani e ne sono davvero contento. La verticalità del gioco di
Vanoli mi è piaciuta molto. Ma qualche volta bisogna tenerla la palla, specie se sei in difficoltà e devi far sfogare l’avversario. Io la penso così da quando ero ragazzo e mi dividevo tra calcio e basket".
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