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Carnesecchi: "Gasp non concede alibi. Scudetto? Se saremo lassù, ci penseremo ad Aprile"

Carnesecchi: "Gasp non concede alibi. Scudetto? Se saremo lassù, ci penseremo ad Aprile"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:18Rassegna stampa
di Niccolò Righi

Protagonista assoluto della prima parte di campionato, anche dalle sue parate l’Atalanta ha costruito un girone di andata chiuso ai vertici della classifica. Oggi Marco Carnesecchi ha parlato a La Gazzetta dello Sport: “Se sono il miglior portiere italiano? A chi lo pensa, chiedo di non dirmelo. Forse stiamo un po’ troppo fantasticando. Davanti, dietro o di fianco, ognuno la pensi come vuole, ci sono portieri di grandissimo livello e quando è così conta anche come va il campionato. A Rimini mi direbbero: “Ne devi mangiare ancora di tagliatelle””.

Preferisce una difesa impenetrabile in cui non servono straordinari?
“È dura anche quando prendi quattro tiri e quattro goal come ad agosto con l’Inter o se devi fare una parata sola come a Parma. Faccio tre nomi: Buffon, Szczesny, Handanovic. È quello lo step del grande portiere: “Serve una pezza? Ce la metto io”. Aggiungo però una cosa. L’anno scorso non ero così “visto” dalla critica, ma ho fatto una stagione incredibile che mi ha permesso di arrivare a questa con una testa diversa”.

Pensa di aver riconquistato Gasperini?
”Macché. Ma è la sua forza: ti sembra ti stia sfinendo, ma in realtà ti tiene solo il guinzaglio sempre tirato per non farti andare fuori strada. Questa cosa me la porterò con me per sempre: del resto si dice che è un allenatore che cambia le carriere, no? Ecco, è una questione mentale: il calciatore nasce con l’alibi in canna, con lui non puoi neanche pensarlo”.

Come vive la paura dell’errore?
“È quello che ti tiene vivo: se smetti di averla smetti di avere ciò che ti porta a livello massimo. In campo devi avere paura, purché tu sia bravo a gestirla mentalmente”.

Ad agosto immaginava questo traguardo?
“Non così tanto da essere virtualmente primi in classifica, ma dopo la vittoria di Dublino mi aspettavo una grandissima stagione. Poi, se mi chiede: è lunga? Io rispondo: è lunghissima. Adesso dobbiamo pensare come se fossimo dietro. Di quell’obiettivo si potrà parlare ad aprile. Se sarà, mancherà un mese e penseremo a sparare le ultime cartucce. Oggi c’è il campionato? Pum. Domani la Champions? Pum. La Coppa Italia? Pum. Mai pensare ad una cosa sola.

Si riesce a non pensare allo Scudetto?
“È fondamentale perché pensarci ti porterebbe via troppe energie”.

Alla Nazionale quanto ci pensa?
“È il mio sogno fin da quando sono bambino, ma non è un’ossessione e le scelte non si discutono. Le mie chances andranno di pari passo con quello che farò con l’Atalanta: dunque in questo momento deve venire prima l’Atalanta”

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