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Niente quarto mandato per il Presidente del Coni Giovanni Malagò... ma chi lo sostituirà?TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 16 aprile 2025, 17:32News
di Redazione
per Tuttopotenza.com
fonte milanofinanza.it

Niente quarto mandato per il Presidente del Coni Giovanni Malagò... ma chi lo sostituirà?

Sotto la sua presidenza al Coni l’Italia ha portato a casa oltre 140 medaglie olimpiche, di cui ben 42 ori. Mai così tante. L’era di Giovanni Malagò si chiude con numeri da record. Un presidente il cui ciclo a cinque cerchi è iniziato a Sochi 2014, un anno dopo la prima elezione, e si è concluso a Parigi 2024, con ben 40 medaglie (di cui 12 d’oro) e che ha portato l’Italia al terzo posto nel ranking mondiale delle discipline olimpiche. 

«Una classifica che dà il termometro della forza di un Paese», ha detto il numero uno del Comitato Olimpico durante la cerimonia dei Collari d’Oro al merito sportivo presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, a Roma. «Abbiamo confermato questo terzo posto, siamo arrivati davanti alla Germania: è un terzo posto confermato come numero dei podi, dietro a Stati Uniti e Francia. Slittiamo al quarto posto solo nel numero delle vittorie. Questo fa capire la forza di questo meraviglioso 2024».
Ma non è stato solo l’ultimo anno ad avere quelli che l’ormai presidente uscente definisce «risultati non casuali». Durante la sua gestione, partita con la prima elezione avvenuta nel 2013, è stato realizzato (a Tokyo 2020) e poi eguagliato (a Parigi 2024) il record storico di medaglie vinte dall’Italia in una singola edizione dei Giochi (40). In Francia la qualità dei podi è stata addirittura maggiore (2 ori e 3 argenti) di quella rregistrata in Giappone.

È stato un percorso netto nei bilanci, nei risultati («abbiamo vinto l’inimmaginabile») e nel prestigio internazionale ricostruito («nonostante le macerie lasciate dal ritiro della candidatura di Roma 2024»).
«É stato approvato il bilancio con ricavi record e la cosa che più interessa è l’incidenza dei ricavi privati, praticamente oltre il 50% della contribuzione pubblica», ha ricordato Giovanni Malagò, sottolineando lo «sforzo pazzesco» messo in piedi per l’ultimo bilancio del quadriennio. La prossima giunta sarà il 22 maggio.

Il 66enne dirigente romano, attuale membro del Cio e presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, non potrà più ricandidarsi per un quarto mandato. Le norme vigenti glielo vietano. «Mi inchino alla legge», ha detto sottolineando che resta il rammarico di non aver ottenuto nemmeno una proroga di sei mesi a presidente del Coni per poter condurre in porto i Giochi di Milano Cortina a febbraio 2026.

ll dopo Malagò al momento è un’incognita vera. La partita per la poltrona a capo dello sport italiano è appena cominciata. Con i presidenti federali dopo Pasqua ci sarà una nuova riunione, restano poco più di due mesi al voto, il prossimo 26 giugno, per scegliere il nuovo presidente.
Ufficialmente i candidati alla presidenza del Coni sono tre: Luca Pancalli, presidente del Cip che ha deciso di lasciare il mondo paralimpico; Luciano Buonfiglio, presidente della federazione canoa e kayak; Ettore Thermes, ex azzurro di windsurf. Diana Bianchedi è un’altra delle papabili, ma ufficialmente non si è candidata. E poi Sabatino Aracu (sport rotellistici), Manuela Di Centa, Deborah Compagnoni, l’inossidabile Gianni Petrucci e Franco Carraro. Al primo scrutinio serviranno 42 voti su 83 aventi diretti per essere eletto. Il termine ultimo per presentare le candidature è fissato per il 5 giugno, data entro la quale potrebbero emergere ulteriori sorprese.