Potenza, maturità e prospettive di una squadra in continua crescita
La conferenza stampa dopo Sorrento del mister del Potenza Pietro De Giorgio ha spaziato tra tanti spunti di riflessione, dalla maturazione dello stesso tecnico alle prospettive della squadra in un campionato estremamente equilibrato e dove le prossime due partite con Benevento e Audace Cerignola potrebbero dare l'esatta dimensione dei rossoblu.
La maturità di tecnico. «Per quanto riguarda la formazione titolare ogni partita è importante. Noi dobbiamo guardare partita dopo partita, poi lo faccio anche perché se dovesse prendere l'ammonizione Felippe o Castorani sono sereno perché abbiamo i sostituti giusti. Ripeto, per me Ferro è un giocatore ottimo, è un titolare ad oggi, perché ogni volta che entra, ogni volta che ha giocato ha fatto sempre bene. C'è questa tranquillità che ho io e la fiducia che ho per questi ragazzi. Per quanto riguarda la mia maturità ti dico proprio stanotte guardavo l'intervista dopo la gara con la Virtus Francavilla l'ultima partita dello scorso campionato e ti dico si era spenta anche la luce perché era molto buio. Quella è stata un'esperienza, pesante l'esperienza che mi ha fatto crescere tanto, affrontare i Play out come inizio di carriera. Insomma, non è cosa che capita tutti i giorni. Quella esperienza mi ha fatto maturare. È ovvio che io lavoro per maturare giorno dopo giorno, è il primo anno che alleno quindi errori ne faccio, quotidianamente, credo che fa parte della crescita. Sto cercando di crescere più in fretta possibile. Nella gestione del gruppo non ho grossi problemi, non ho avuto mai grossi problemi sulla gestione degli uomini. Anche oggi credo mettendo Burgio che non giocava da un po', io sto cercando di far capire ai ragazzi che ho fiducia in tutti. Ecco poi magari martedì posso cambiare ancora, ma perché i ragazzi sono tutti sul pezzo. Chiunque gioca, ormai siamo arrivati a un livello che c'è attenzione massima da parte di tutti ed è un turnover che per forza di cose ho ritenuto con lo staff di farlo perché abbiamo tre partite contro tre squadre forti, quindi preferisco arrivare sempre più brillante ad ogni ad ogni partita»
Il peso del pareggio con la Turris. «Peseranno fino alla fine del campionato. Se noi oggi avessimo avuto due punti in più parleremmo di 41 punti a tre punti dalla prima cioè sono punti pesanti. La abbiamo persi. Non siamo riusciti a fare gol. Abbiamo avuto tante occasioni. Poi sono punti che perdi per strada e pesano, pesano, pesano un bel po'. Però devi metterli in preventivo perché quando c'è una squadra che è in fase di costruzione, in fase di crescita ci sta che ti blocchi in qualche partita, ma non capita solo a noi perché vedevo prima che anche il Benevento ha pareggiato con l'Altamura, quindi fa capire che partite semplici non ce ne sono. Però quando perdi questi punti il rammarico c'è ma devi essere bravo a mettere da parte e andare avanti ».
Il Benevento. «Il Benevento sta facendo un campionato un po' particolare, Cioè nel senso che sta alternando un po' le prestazioni tra fuori casa e in casa, all'andata aveva avuto la bravura di fare, sei sette filotti in casa importanti con vittorie, tra cui alcuni anche abbastanza larghi, Però magari sbagliava qualche partita fuori casa. Ora il Trend sembra che si sia invertite. Sono un po' di partite, se non mi sbaglio, che non riescono a vincere in casa mentre fuori casa stanno facendo meglio. Però stiamo parlando di una squadra di grande qualità, di una squadra che si giocherà il campionato fino alla fine, una squadra che è attrezzata per farlo e dunque la partita si prepara da sola perché sappiamo tutti l'importanza di questa partita.
I tifosi. «Per quanto riguarda l'appella ai tifosi, innanzitutto il numero di tifosi che noi abbiamo sono tifosi che comunque ci fanno sentire un grande calore. Sono soprattutto quelli che ci seguono, in tantissimi, fuori casa perché noi fuori casa abbiamo un numero importante di sostenitori che sono i veri ultras. Sono quelli che stimiamo e che ci stimolano dal primo giorno. Per quanto riguarda il riempire lo stadio è una cosa diversa. Noi stiamo facendo il massimo per creare più entusiasmo possibile. Credo che anche oggi ci sono stati tratti della partita dove questa squadra ha entusiasmato perché hanno tanta voglia di giocare, di fare. Noi stiamo facendo il possibile perché soprattutto martedì e domenica giochi con le due squadre molto forti. Avendo un pubblico uno stadio pieno. Sappiamo tutti che davanti al dodicesimo uomo in più dai il meglio e ti dico che a differenza, forse dell'anno scorso, dove periodo non era dei migliori, quest'anno quando la squadra disputa quei momenti della partita dove hai in pugno la partita, si avverte veramente tanto la spinta della curva, della tribuna e quelli sono momenti dove i giocatori si vedono. Anche oggi dopo il 2-0 abbiamo continuato a spingere per 10 minuti. Abbiamo avuto due tre occasioni, la gente spingeva, quindi riempire lo stadio sarebbe per noi un motivo d'orgoglio, ma ci proveremo fino alla fine perché ci auguriamo di vederlo pieno».
Essere tra le big. «L'ho detto prima. I percorsi sono stati fatti ma in questi sei mesi abbiamo avuto diversi momenti, abbiamo avuto anche il momento no tra Coppa Italia e Monopoli. La squadra ha reagito, sta crescendo. Ad oggi mi sento di dire da allenatore del Potenza che possiamo fare bene perché questa squadra sta dimostrando di essere forte. Anche oggi non era facile e vincere la partita è per come si è vinta anche perché incontravamo un avversario che veniva da cinque partite che non riusciva a vincere, quindi avevano grande voglia di fare bene. La squadra sta dimostrando di essere una Big. È ovvio che ci sono dei miglioramenti da fare. È ovvio che in questo momento, magari un giocatore come Schimmenti che sta crescendo particolarmente lo devi aspettare, sono due partite che arriva tu per tu col portiere non riesce a fare goal. Allora in queste fasi dobbiamo essere bravi, noi ad aspettare il giovane bravo e che, a turno, capiterà a tutti. Oggi incontrare il Potenza non è una passeggiata per nessuno. Noi sicuramente continueremo a lavorare, ma con questo entusiasmo, senza pressioni, con la voglia di continuare a fare tanto, tanto bene».