Rugby paralimpico: a Cordenons test match I Dogi-Grenoble
L'Eurosporting Cordenons SSD a RL opera da diversi anni nel mondo del tennis, padel, squash, calcetto e tennis tavolo per atleti normodotati ed ha proposto con successo anche una valida attività di discipline paralimpiche organizzando diversi eventi dedicati. Già nell'estate 2020 ha portato la 1° edizione di "Le mie ruote sono gambe", arrivando nell’agosto scorso alla 5° edizione, un evento multidisciplinare paralimpico con lo scopo di dare visibilità a discipline ed atleti paralimpici nel periodo di maggiore affluenza di pubblico presso le proprie strutture. Eurosporting Cordenons, in collaborazione con Unione Rugby I Dogi e Padova Rugby Onlus e grazie al contributo del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia e al patrocinio dell’Amministrazione del Comune di Cordenons, organizza dal 25 al 27 ottobre un evento Paralimpico di Wheelchair Rugby che coinvolgerà atleti di livello internazionale provenienti dalla Squadra Nazionale italiana e dei Dogi del Triveneto, per la disputa di un rugby test match dove la selezione triveneta de I DOGI affronterà il team francese del FCG HANDISPORT GRENOBLE. In totale circa 40 partecipanti tra atleti e staff si sfideranno in un test match di grande intensità. L'evento globale si svilupperà in 3 giornate dal 25 al 27 ottobre. Venerdì 25 ottobre è previsto l’arrivo degli atleti ed accompagnatori presso la struttura di Eurosporting Cordenons dove si svolgerà una cena di benvenuto a base di prodotti del territorio con presentazione dell’evento. Sabato 26, presso il Palazzetto dello Sport di Villa d’Arco di Cordenons, al mattino si svolgeranno gli allenamenti e un incontro con le gli studenti del Liceo Scientifico M. Grigoletti e le Società di Rugby del territorio che avranno l'occasione di incontrare i giocatori e conoscere così più da vicino la realtà del rugby in carrozzina provando anche a livello pratico la disciplina stessa.
Nel pomeriggio di sabato, dalle 15.00 alle 17.00, si svolgerà il Test Match ufficiale a cui tutti potranno assistere gratuitamente ed ammirare un sport di grande impatto emotivo dove competitività, coraggio, contatto fisico e sostegno del compagno rappresentano i principali aspetti. Premiazioni sul campo a fine match con terzo tempo made in FVG. Domenica 27, per i giocatori che vorranno fermarsi, ci sarà la possibilità di visitare Pordenone accompagnati dallo staff di Eurosporting tra le vie accessibili dei palazzi storici della città e suoi pittoreschi scorci. L’organizzazione si occuperà di fornire il vitto, l’alloggio ed il trasporto a giocatori e staff per la durata dei tre giorni ed il supporto di assistenza meccanica alle carrozzine, il servizio medico e fisioterapico. La manifestazione verrà promossa attraverso emittenti tv, stampa (Messaggero Veneto e Gazzettino), i social network di Eurosporting Experience attivi pre, durante e post-evento e diffusione presso le associazioni del territori.
IL “RUGBY IN CARROZZINA”, UN VERO SPORT DI CONTATTO - Questa disciplina possiede anche elementi tipici del basket, hockey su ghiaccio e pallamano. Gara in 4 tempi, pallone rotondo. Il “Wheelchair Rugby” o “Rugby in carrozzina” è una disciplina paralimpica che ha preso origine in Canada, a Winnipeg, alla fine degli anni ’70 ad opera di un gruppo di atleti tetraplegici alla ricerca di un’alternativa alla pallacanestro in carrozzina. Nel 1994 il Wheelchair Rugby è stato ufficialmente riconosciuto dal Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) come sport paralimpico e l'anno successivo si sono svolti i primi Campionati Mondiali a Notwill in Svizzera, con otto rappresentative nazionali in gara. Nel 1996 è stato inserito quale sport dimostrativo ai Giochi Paralimpici di Atlanta, raggiungendo nel 2000 a Sydney, la qualifica di sport premiato con medaglie. Da allora rappresenta uno degli sport di maggior successo e partecipazione in tutte le edizioni paralimpiche.
LE REGOLE - Il rugby in carrozzina, noto come Quad Rugby negli Stati Uniti, è uno sport di squadra per atleti con disabilità. E’ praticato in oltre trentacinque Paesi in tutto il mondo ed è pertanto uno sport paralimpico ampiamente diffuso. E’ governato a livello mondiale dalla Federazione Internazionale World Wheelchair Rugby (WWR) e in Italia dalla Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (FISPES). Può essere praticato da atleti che abbiano disabilità che includano almeno una perdita di funzionalità in almeno tre arti. Sebbene la maggior parte abbia lesioni del midollo spinale, i giocatori possono anche presentare molteplici amputazioni, disturbi neurologici o altre condizioni patologiche che ne limitano la funzionalità fisica. Ai giocatori viene assegnato, tramite una classificazione fisiatriaca, un livello in punti in base alla funzionalità residua e ogni squadra si limita a schierare atleti con un totale di otto punti. Il rugby in carrozzina si gioca in un campo con dimensioni del basket ed il contatto fisico tra sedie a rotelle è parte del gioco. Le regole includono elementi di basket in carrozzina, hockey su ghiaccio, pallamano e ovviamente rugby. In campo si gioca in quattro contro quattro. La linea di meta è rappresentata dalla linea di fondo all’interno dell’area di meta. I giocatori segnano un punto portando la palla attraverso questa linea con almeno due ruote della carrozzina che attraversino tale linea mentre il giocatore ha il possesso della palla. Ad una squadra non è permesso avere più di tre giocatori nella propria area mentre difendono la linea di meta. Ai giocatori in attacco non è consentito rimanere nell’area della squadra avversaria per più di dieci secondi. Un giocatore in possesso della palla deve far rimbalzare o passare la stessa entro dieci secondi. Le squadre hanno dodici secondi per oltrepassare la propria metà campo ed un totale di quaranta secondi per segnare un punto o concedere un possesso. Il contatto fisico tra le carrozzine è permesso ed è parte importante del gioco. Non sono consentiti il contatto ritenuto pericoloso (colpire un avversario da dietro) ed il contatto diretto tra parti del corpo dei giocatori. I falli sono puniti con una penalità di un minuto, per falli difensivi e tecnici, oppure con la perdita di possesso, per falli offensivi. In alcuni casi, una meta tecnica può essere assegnata in seguito ad una penalità. I falli comuni includono la rotazione (colpire la sedia a rotelle di un avversario lungo l’asse principale, provocandone la rotazione orizzontale o verticale con o senza caduta a terra dell’avversario), l’uso illegale delle mani (colpire un avversario con le braccia o le mani) e il trattenere (afferrarlo con le mani o le braccia impedendone il movimento) o cadere volontariamente o involontariamente su di esso. La durata del gioco è di quattro quarti da otto minuti. Se il gioco è in pareggio al termine del tempo regolamentare, si giocano periodi di tre minuti di tempo supplementare. Come nelle partite di rugby per normodotati, quello in carrozzina è altamente competitivo e spettacolare, alternando rapide fasi di possesso della palla che passa avanti e indietro tra le squadre mentre il gioco continua. I giocatori possono essere sostituiti solo durante un’interruzione del gioco. Il pallone di gioco è rotondo, tipo pallavolo, per ovvie intrinseche difficoltà a gestire con le mani sia il possesso che il rimbalzo dello stesso.
I DOGI IN CARROZZINA - I Dogi paralimpici, grazie alle dodici vittorie consecutive su dodici incontri disputati, ripercorrono nella disciplina del rugby in carrozzina le orme dei fratelli normodotati, che hanno segnato in maniera indelebile la storia del Rugby Italiano dagli anni ’70 agli anni ’90, dando risalto al rugby quale grande mezzo di inclusione e riscatto sociale. La rappresentativa de I Dogi rispecchia un esempio di eccellenza, passione e identità sportiva dove storia e attualità, passato e presente, leggenda e realtà si uniscono. Da sempre I Dogi in carrozzina fanno del rugby una propria espressione di cultura, storia e tradizione sportiva. Gli atleti che compongono questa selezione sono gli stessi Il rugby in carrozzina si che, per loro bravura, formano al 100% la rappresentativa nazionale italiana e diventa pertanto facile accreditare il gruppo e lo staff quale concreta espressione della “Nazionale Triveneta”. I ragazzi infatti sono tutti tesserati agonisticamente e residenti nell’area geografica triveneta provenendo dalle province di Padova, Treviso, Belluno, Vicenza, Verona e Gorizia. Lo spirito che li unisce è il grande senso di appartenenza al territorio e ad una tradizione sportiva che fa de I Dogi la massima espressione di eccellenza della storia del rugby nazionale. L’Unione Rugby I Dogi, che ne governa l’attività, ha tra i suoi obbiettivi lo sviluppo di progetti di promozione dell’inclusione sociale attraverso l’organizzazione di eventi sportivi, culturali e di sensibilizzazione presso gli istituti scolastici, contribuendo alla formazione di nuove generazioni che sappiano interpretare il concetto di disabilità in modo moderno, più attuale e libero da stereotipi retaggio del passato.
Lo spirito de I Dogi rivive nei Paralimpici
Imbattuti dopo dodici partite Nel 2015, il percorso storico de I Dogi ha ripreso vigore con la formazione dell’Unione Rugby I Dogi, che raccoglie l’adesione di oltre il 90% delle società di rugby del triveneto. La storica selezione ha trovato valore aggiunto con la creazione di un team di rugby in carrozzina che rappresenta la pari eccellenza agonistica nell’espressione paralimpica dei fratelli normodotati. La selezione triveneta de I Dogi di Rugby a 15, con le sue 22 partite disputate, ha caratterizzato vent’anni di storia del rugby italiano dal 1973 al 1993. Attraverso la costituzione nel 2015 dell’Unione Rugby I Dogi che racchiude la quasi totalità delle associazioni trivenete, si è riproposta come importante riferimento per un rilancio di valori sportivi, di tradizione e cultura che caratterizzano da sempre le identità e le eccellenze del territorio triveneto. E’ proprio sui valori positivi di quella storia sportiva e sociale che si possono ritrovare motivazioni e rinsaldare forti legami all’interno di una comunità in divenire. Una storia, a volte divenuta leggenda, fatta di sfide, risultati, giocatori, famiglie, generazioni intere, tifosi e coinvolgimento del territorio che ha raggiunto (e talvolta superato) il livello di competitività e popolare della Nazionale. I Dogi sono anche il momento di sintesi identitaria e unitaria più alto di un territorio rugbistico. Ritornando alla selezione paralimpica, il suo è un posizionamento sullo stesso piano, se non fosse che questi atleti praticano il rugby da seduti e non in piedi, viste le limitazioni fisiche che questa disciplina comporta. Se poi gli atleti che compongono questa selezione sono gli stessi che, per loro bravura, formano al 100% la rappresentativa nazionale italiana, diventa facile accreditare il gruppo e lo staff quale concreta espressione della “Nazionale Triveneta”. I ragazzi sono tutti tesserati agonisticamente e residenti nell’area geografica soprattutto veneta provenendo dalle province di Padova, Treviso, Belluno, Vicenza, Verona e Gorizia. Lo spirito che li unisce è il grande senso di appartenenza al territorio e a una tradizione sportiva che fa de I Dogi la massima espressione di eccellenza della storia del rugby. La selezione de I Dogi paralimpici ha disputato DODICI test match ufficiali, tutti a livello internazionale, conseguendo DODICI vittorie consecutive, in un crescendo di prestazioni che fanno ben sperare per la continuazione di un glorioso percorso alla stregua dei loro predecessori normodotati tra gli anni ‘70 e ’90. All’insegna del motto, risalente ai rematori delle Galee della Repubblica Serenissima di Venezia: Duri ai banchi... Dogi! Fino alla fine!
FCG Handisport Grenoble - L’FCG Handisport Grenoble è stato fondato nel 2016 su iniziativa di Jonathan Best, giocatore emblematico della squadra professionistica francese del Grenoble Rugby di TOP 14 e da David Romero, che rappresentano una vera espressione dell’impegno e della passione per il rugby inclusivo. Con la piena integrazione nel FCG Grenoble Rugby, il Club oggi conta 20 atleti e 7 volontari dedicati all’attività, pienamente impegnati nello sviluppo della disciplina. Con due allenamenti settimanali a Pont-Claix, la squadra gioca nella divisione nazionale francese N3 e continua a crescere di anno in anno. FCG Handisport non solo promuove lo sport inclusivo per tutti, ma incarna anche i valori di solidarietà e cameratismo, offrendo ai suoi membri uno spazio in cui tutti possono superare se stessi e migliorare nella vita di tutti i giorni. Il club è un esempio stimolante di resilienza e determinazione, rafforzando così il fantastico legame tra rugby e inclusione sociale.