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Gubbio-Pescara 1-2, Baldini: "Non parlo di calcio, dedico la vittoria a Marco e Paola"
sabato 30 novembre 2024, 19:41Primo Piano
di Redazione TuttoPescaraCalcio
per Tuttopescaracalcio.com

Gubbio-Pescara 1-2, Baldini: "Non parlo di calcio, dedico la vittoria a Marco e Paola"

Silvio Baldini ha commentato al microfono di Rete8 la vittoria contro il Gubbio: "Dedichiamo a Marco questa vittoria e a quei ragazzi che lo hanno circondato di affetto e di amore. Lui era come un capo indiano, quando muore e non c'è più la tribù è triste. Pensiamo che Marco ci vede, noi gli mandiamo un grande abbraccio, questo è il pensiero che deve passare. Paola invece, anche se è in una situazione drammatica, anche a lei voglio dedicare con tutto il mio cuore questa vittoria, l'unica cosa che gli è rimasta è il Pescara. E' il suo unico amore dentro al suo cuore"

Sulla partita, dopo il gol hai messo un attaccante: "Dovevamo agire come se noi fossimo in dieci e loro in undici. Tonin sa muoversi bene anche ai lati di Vergani. Hanno fatto tutti un'ottima partita, anche se dobbiamo dire che dopo l'espulsione non c'è stata più partita, prima invece no. Il calcio è fatto di episodi, non dovevamo abbassare la guardia. Credo sia inutile parlare di questa partita"

Furberia di Squizzato che forse voleva prendere il giallo da diffidato? "Non ci credo, altrimenti prenderebbe una squalifica anche da me. Non voglio che i miei giocatori voglia prendere un giallo per liberarsi dalla diffida"

Un peccato che hai conosciuto poco Marco: "L'ho conosciuto quando siamo ad Ascoli, mi ha raccontato lui cosa era e cosa rappresentava il Pescara per lui. L'unica cosa che contava nella sua vita era il Pescara, i Rangers, viveva per questo. Io l'ho ringraziato per essere venuto ad incitare la squadra. Gli dissi che avremmo vinto ed è andata bene. Il suo desiderio era salutarmi, non Silvio Baldini ma l'allenatore del Pescara che è la sua vita. Era fiero che io fossi il condottiero della squadra. Anche io finché vivrò, il mio pensiero per Marco non si spegnerà mai. Il suo desiderio di vedermi mi ha reso orgoglioso, vedeva il Pescara in me. Un passaggio di testimone importante, lui mi ha voluto vedere per darmi la fiducia. E' uno scopo di vita per fare l'allenatore a Pescara".