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Marani verso il Consiglio Federale: "Siamo sereni. Gli arroganti non ci intimoriranno"
tmwradio
A TUTTA C con Ivan Cardia, Luca Calamai, Luca Bargellini e Niccolò Ceccarini
Ospite: Matteo Marani
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Ospite degli studi fiorentini di TMW Radio il presidente della Lega Pro, Matteo Marani ha parlato anche del tema legato al prossimo Consiglio Federale in programma nel mese di novembre, durante il quale si lavorerà alla modifica dello statuto stesso della FIGC:
“L’elezione di ieri porta un senso di unità e coesione. Questo senso di unità arriva in un momento dove fino a due anni fa si pensava a una C che potesse spaccarsi, qualcuno ha banchettato sulle difficoltà della C degli anni scorsi. Siamo l’unica lega che ha fatto un qualcosa di nuovo con le seconde squadre, abbiamo rinunciato a due teorici posti per la C per dare una mano al calcio italiano.
Arriviamo a questo appuntamento in maniera serena, sappiamo che al tavolo arriverà qualcuno con atteggiamento più arrogante ma non ci faremo intimorire. Le battaglie si combattono con l’intelligenza, se qualcuno vuole farsi carico della gestione del calcio italiano bisogna gestire onori e oneri. Tutti devono capire che senza la Serie C non può esserci la Serie B né tantomeno la Serie A. Oggi in queste condizioni non si può non considerare la Serie C, siamo terreno di formazione per i giovani, per gli allenatori, per gli arbitri e i dirigenti, ci vuole più rispetto verso la Serie C”.
“L’elezione di ieri porta un senso di unità e coesione. Questo senso di unità arriva in un momento dove fino a due anni fa si pensava a una C che potesse spaccarsi, qualcuno ha banchettato sulle difficoltà della C degli anni scorsi. Siamo l’unica lega che ha fatto un qualcosa di nuovo con le seconde squadre, abbiamo rinunciato a due teorici posti per la C per dare una mano al calcio italiano.
Arriviamo a questo appuntamento in maniera serena, sappiamo che al tavolo arriverà qualcuno con atteggiamento più arrogante ma non ci faremo intimorire. Le battaglie si combattono con l’intelligenza, se qualcuno vuole farsi carico della gestione del calcio italiano bisogna gestire onori e oneri. Tutti devono capire che senza la Serie C non può esserci la Serie B né tantomeno la Serie A. Oggi in queste condizioni non si può non considerare la Serie C, siamo terreno di formazione per i giovani, per gli allenatori, per gli arbitri e i dirigenti, ci vuole più rispetto verso la Serie C”.
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