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Renato Curi oggi avrebbe compiuto 71 anni, auguri ovunque tu siaTUTTO mercato WEB
Renato Curi
Oggi alle 07:30Nato Oggi...
di Redazione TMW

Renato Curi oggi avrebbe compiuto 71 anni, auguri ovunque tu sia

Renato Curi (Montefiore dell'Aso, 20 settembre 1953 – Perugia, 30 ottobre 1977) è stato un calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
Quando è accaduto , Franco Vannini ha provato a reagire :
"Porterò i figli di Renato al luna park. Lo farò tutti i lunedì". Franco Vannini e Renato Curi erano il lungo e il corto del Perugia, come l'articolo Il, arrivati entrambi del Como e per sempre legati .
Il 20 settembre 1953 nasce Renato Curi

Fu Ilario Castagner a notarlo nel Como e a portarlo al Perugia nel 1974. Il centrocampista col baffo fu subito uno degli uomini cardine per il ritorno della squadra nella massima serie. Con il Grifone disputò due campionati di Serie A. Nell’ultima giornata del secondo torneo una sua rete stabilì il successo perugino sulla Juventus, mettendo così fine alle speranze di titolo bianconere e facendo gioire la parte granata della città di Torino.
Il 30 ottobre, all’inizio della terza stagione, un destino beffardo se lo portò via, proprio in una gara contro la Juventus. E pensare che Renato Curi quella partita non avrebbe dovuto giocarla, invece recuperò in extremis dall’infortunio per essere schierato regolarmente in campo da Castagner.
Sotto una pioggia battente, al 5’ della ripresa, si accasciò a terra: un arresto cardiaco lo colpì e gli stroncò la vita.
Rimarrà x sempre nella memoria della gente, immortale come l’8 che portava dietro la maglia. Questo fu il destino “beffardo" di un uomo a cui, il 26 novembre successivo, venne dedicato quello stesso stadio in cui morì.
Renato Curi nasceva il 20 settembre di 71 anni fa. Oggi lo ricordiamo con tanto affetto e, ancora, tanta malinconia.

AUGURI RENATO CURI OVUNQUE TU SIA


Il ricordo di Marino Bartoletti di quel tragico 30 ottobre:
Era il 30 ottobre del 1977. Quel maledetto 30 ottobre di 45 anni fa. Chi va a uno stadio per raccontare la gioia di una partita non mette in conto di raccontare la morte. Per me fu la prima volta: e purtroppo non sarebbe stata l'ultima. Perugia- Juventus era un incontro di cartello fra prime della classe. Finì nello sgomento e nel dolore dopo cinque minuti del secondo tempo, quando Renato Curi sotto una pioggia fredda e crudele venne portato via già senza vita. Aveva 24 anni. Sua moglie aspettava (senza ancora saperlo) un bimbo che poi si sarebbe chiamato come il papà. Anche quello stadio, di lì a poco, portò il suo nome. Io non dimentico!

Sabrina Curi, figlia di Renato, che morì sul campo di Perugia il 30 ottobre del 1977 nella partita contro la Juventus, mi ha mandato il libro dedicato al suo Papà. E chi mi segue, sa quale tumulto di sentimenti mi può aver suscitato questo graditissimo e affettuosissimo pensiero. Ho già scritto di Renato, ho già raccontato come vissi (sul posto) il dramma di quel giorno (e dei giorni successivi). Sabrina (con sua madre e con suo fratello) ha scelto di parlare di una famiglia felice: e io l’ho apprezzato moltissimo. Ha fermato il suo racconto (scritto e fotografico) a quel giorno: anzi al momento in cui mamma Clelia, che aveva in grembo il suo secondo figlio e non lo sapeva, salutò per l’ultima volta il suo piccolo grande uomo
Lo stadio di Perugia da allora si chiamò “Renato Curi”. Quel bimbo nacque il 30 giugno: esattamente otto mesi dopo: ho già raccontato della mia commozione quando una ventina d’anni fa, poco prima che iniziasse una puntata di “Quelli che il calcio”, mi venne incontro, mi salutò e mi disse: “Sono Renato Curi”