"Al Perugia una situazione molto peggiore di quanto pensavo e le perdite sono costanti: ma non mi pento"
E' tornato a parlare il presidente del Perugia, Javier Faroni, dopo un periodo di silenzio. "Abbiamo cambiato allenatore a causa dell’assenza di risultati, perlomeno da quando sono arrivato. Sia da punto di vista dei punti che anche del gioco. Va detto che il precedente allenatore ha fatto un ottimo lavoro portando tanti giovani dal settore giovanile in prima squadra, forse ce l’avrebbe fatta se avesse avuto più tempo, ma abbiamo deciso di operare immediatamente prendendo un tecnico di esperienza e dalle spalle larghe come Zauli. In questa stagione la situazione non permette di aspettare ed abbiamo bisogno di fare punti prima possibile. Anche il tecnico della Torres ha detto che la nostra rosa meriterebbe di stare più in alto rispetto alla nostra attuale classifica. Anche per questo abbiamo cambiato, per dare nuova spinta alla squadra e risalire. Abbiamo appena ingaggiato un nuovo allenatore che, un po' come tutti gli altri, non vuole una rosa troppo ampia, ma oggi ci sono 32 elementi e lui ci ha già comunicato di voler lavorare con una rosa più ridotta di 25/26 elementi, poi allenatore e direttore sportivo ci diranno cosa serve. A novembre o dicembre avremo una idea più chiara di cosa servirà e sapremo come muoverci. I soldi ci sono e li metteremo. La responsabilità totale del settore tecnico è di Jacopo Giugliarelli e del tecnico. Sono persone che conoscono bene il calcio italiano, poi è vero che ho uno o due consiglieri che possono darmi informazioni, ma il ds ha totale autonomia e in ultima istanza la completa responsabilità della parte sportiva. Poi tutti possiamo avere opinioni ma non sarà mai io ad andare dal ds o dal tecnico a dirgli cosa fare, la competenza è loro. Il direttore sportivo lavorerà per il progetto sportivo e poi valuteremo se la sua scelta è stata giusta o meno. Quanto a Triulzi, è solo un consulente, la sua presenza non significa che il club si rivolgerà esclusivamente a lui. la decisione finale spetterà sempre al ds, all’allenatore e a me. In Serie C ci sono club che investono perchè hanno situazioni ben più equilibrate della nostra. Noi abbiamo contratti dei giocatori molto lunghi e difficili da smaltire, dobbiamo cominciare a ragionare sulle rescissioni per poi acquisire giocatori di assoluto livello per la C, il progetto è questo. Non arriveranno giocatori che piacciono a me ma i giocatori che ds e allenatore mi chiederanno di prendere. La prima misura che portiamo avanti è di risanamento, il club aveva un debito molto alto che stiamo rifinanziando. Si tratta di un club che perde molto denaro ogni anno per le spese correnti, il primo obiettivo è rimettere questa situazione in equilibrio per poi lavorare. In un mese da quando siamo arrivati abbiamo fatto tanti investimenti interni, provveduto a pagamenti arretrati, situazioni da correggere che richiedono tempo. Nessuno vuole comprare un club in perdita, se uno lo fa è perchè ha voglia e determinazione per rimettere in piedi la situazione prima di volare verso l’alto. Abbiamo avuto qualche sorpresa ed anzi, ci sono un po' tutti i giorni, trovando condizioni peggiori di quello che pensavamo. La prima squadra aveva necessità di base da risolvere immediatamente per poi poter giocare nelle condizioni migliori.
Abbiamo risolto queste problematiche velocemente per concentrarci poi sul gioco. Il Perugia è mio per il 90% e del mio amico Martin Molinari per il 10%. Nessuno compra un club investendo tanti capitali per farlo andare peggio ma per farlo crescere, prima di tutto finanziariamente ma deve essere una crescita sostenibile. Il faro come prospettiva di lungo termine è la serie A, ma questa strada per essere percorsa ha bisogno di fondamenta equilibrate a livello economico e finanziario, la crescita sportiva va accompagnata a quella economica. Il Perugia perde una grande quantità di denaro ogni anno e gli investimenti devono tenere conto sia di queste perdite che dei nuovi progetti, l’obiettivo è salire di categoria e generare giocatori giovani per la prima squadra. Per questo abbiamo aumentato il budget del settore giovanile del 50% per quest’anno e dal prossimo del 100% per perseguire questi obiettivi, Vi dico che non mi sono pentito di avere acquistato il Perugia, anche la situazione è peggiore di quel che pensavo, c’è da fare più lavoro e ci sono da mettere più soldi. Ma no, nessun pentimento. A me piacciono le sfide, sapevo cosa avrei trovato e dove posso arrivare, anzi, sono molto felice. L’unica delusione viene da alcuni personaggi che davanti ti dicono di amare il Perugia e di essere coinvolti al 100% e invece poi ti giri e ti tirano le pietre. Il Perugia ha il peso di una grande squadra che non merita di stare dove si trova. Il perugino vuole altro ma la situazione rispetto ad anni fa è diversa, questa differenza pesa ma io non sento la pressione. Il mio è un lavoro a lungo termine, guardate che se il prossimo anno saremo in B, sarà avvenuto quasi per caso. Tutte le aziende hanno bisogno di far crescere l’aspetto sportivo e la struttura aziendale, poi domani tutti vorremmo essere in A, sarebbe bellissimo ma la realtà è diversa. Io non sento la pressione della gente, anzi, sento molto affetto, tutte le volte che incontro qualcuno mi dice “forza”. Non mi dice cose diverse, solo “forza”. Significa che la gente conosce la situazione e sa che non sarà facile risollevare il Perugia e portarlo dove merita. Il Comune sta iniziando i lavori per la ristrutturazione dello stadio, ne sono contento, non dovremmo avere altri progetti immobiliari. In Argentina la gente sa di questa mia iniziativa a Perugia e sui giornali e sui mezzi di comunicazione più importanti se ne è parlato, sono un personaggio pubblico. Poi i miei conoscenti mi chiedono se abbiamo vinto o perso, arrivano chiamate e devo preparare treni di magliette. Diciamo che ora il Perugia ha molti più tifosi in Argentina. Se mi chiedono chi me lo ha fatto fare? Eccome, tutti i giorni abbiamo una sorpresa e sarà così probabilmente fino a quando arriveremo a un livello migliore di stabilità. Mi sveglio all’alba per via del cambio di orario con un problema da risolvere. Ma questo non toglie che sono felice di avere preso il Perugia. Il cambio dell'allenatore è stato motivato anche dalla nostra volontà di lavorare per vincere il derby e quindi la vicinanza della partita della Ternana è stato uno dei motivi del cambio in panchina. Avevamo tre partite ravvicinate prima del derby e la speranza è che la squadra ci arrivi dopo una decina di allenamenti con Zauli, che possa già avere dato la sua impronta alla squadra”.