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Buffon: "Vi racconto il mio esordio in A. Tornai a Parma anche grazie a Jovanotti"
Ospite dell'ultima puntata di Che tempo che fa, trasmissione in onda su Nove, Gianluigi Buffon ha rivelato i motivi che l'hanno spinto a tornare al Parma per chiudere la carriera: "Tutte le mattine, quando andavo ad allenarmi a quei tempi, ascoltavo ‘Bella’ di Jovanotti. Era la mia canzone. Quando stavo decidendo il mio futuro dopo l’addio alla Juventus, mentre passo per Parma in radio esce la stessa canzone. E allora ho scelto di ritornare lì…”.
Poi sull'esordio da professionista con la maglia crociata: "Parma-Milan contro Baresi, Weah, Roberto Baggio e più ne ha più ne metta. Paolo Maldini ha avuto la sensibilità di venirmi ad abbracciare e di dirmi ‘Dai, forza, fa che non succeda niente’. Per tutti gli altri sono passato come se non esistessi neanche, lui è stato l’unico che è venuto lì a darmi forza. Secondo me quello è il momento in cui certe persone fanno la differenza”.
Buffon ha fornito anche un suo racconto della nascita della storia d'amore con la giornalista Ilaria D'Amico, spiegando come sia partito il colpo di fulmine: "Era la serata del non-gol di Muntari. Mi ha fatto una domanda, mi ha chiesto se avrei denunciato la cosa nel caso in cui me ne fossi accorto. Risposi 'assolutamente no'. Ho detto la verità". In conclusione ha raccontato cosa risponde a Galliani ogni volta che lo incontra: "Ci assomigliava molto ma alla fine non era un gol... E lui ride come un matto!".
Poi sull'esordio da professionista con la maglia crociata: "Parma-Milan contro Baresi, Weah, Roberto Baggio e più ne ha più ne metta. Paolo Maldini ha avuto la sensibilità di venirmi ad abbracciare e di dirmi ‘Dai, forza, fa che non succeda niente’. Per tutti gli altri sono passato come se non esistessi neanche, lui è stato l’unico che è venuto lì a darmi forza. Secondo me quello è il momento in cui certe persone fanno la differenza”.
Buffon ha fornito anche un suo racconto della nascita della storia d'amore con la giornalista Ilaria D'Amico, spiegando come sia partito il colpo di fulmine: "Era la serata del non-gol di Muntari. Mi ha fatto una domanda, mi ha chiesto se avrei denunciato la cosa nel caso in cui me ne fossi accorto. Risposi 'assolutamente no'. Ho detto la verità". In conclusione ha raccontato cosa risponde a Galliani ogni volta che lo incontra: "Ci assomigliava molto ma alla fine non era un gol... E lui ride come un matto!".
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