Buffon: “Ho scelto di tornare a Parma ascoltando 'Bella di Jovanotti'"
A margine della presentazione del suo libro “Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi”, Gianluigi Buffon ha parlato della sensazione che ha vissuto durante il ritiro. Queste le dichiarazioni: “Per un uomo di 45 anni agli occhi di tutti é una cosa normale, una consuetudine. Ad un anno e mezzo da quel giorno sono molto più sereno rispetto a 15-16 mesi fa. Per uno che ha fatto la vita che ho condotto io il ritiro é la prima morte che devi affrontare. La carriera di uno sportivo finisce da abbastanza giovane. E la vera difficoltà non é il ricevere determinati stimoli, ma il come riempire la giornata. Per 30 anni avevo la giornata organizzata da qualcun altro. Poi di punto in bianco ti trovi ad avere 24 ore… Infatti ho fatto tutti i corsi possibili. E ora ho la convinzione totale di aver scelto la cosa migliore un anno e mezzo fa, cioè il ruolo in nazionale".
Sull’ultima parte della carriera:
“Potevo andare a fare il secondo portiere al Barcellona. L’idea di aver giocato con Cristiano, Messi, Neymar e Ibrahimovic mi stuzzicava. Poi, andando a Forte dei Marmi, ho sentito Bella di Jovanotti, canzone che ascoltavo quando da giovane andavo a Collecchio ad allenarmi. E al procuratore ho detto: ‘Facciamo ciò che mi fa stare meglio’. E vado a Parma proprio perché é in Serie B".
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