La Repubblica - Luca Toni: "Palermo in A? Ancora possibile. Con il Modena il mio derby del cuore"
"Luca Toni: 'I rosa in A? Ancora possibile. Con il Modena il mio derby del cuore'”, titola la Repubblica.
Intervista di Valerio Tripi all’ex bomber rosanero cresciuto in Emilia: “Dionisi? Allenare a Palermo non è come allenare qualsiasi altra squadra: sai che devi vincere per forza”
Ottantatré presenze e cinquantuno gol in due stagioni: numeri che hanno fatto di Luca Toni uno dei giocatori più forti della storia rosanero. Un percorso che è iniziato nel settore giovanile del Modena e che lo ha portato a diventare campione del Mondo nel 2006.
Luca Toni, se le dico Palermo-Modena qual è la prima cosa che le viene in mente?
«Da dove sono partito e sicuramente dove mi sono affermato».
Partiamo dall’inizio.
«Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile della squadra della mia città. All’epoca non c’era il Sassuolo e il Modena era l’unico punto di riferimento. Andavo allo stadio a fare il tifo e spesso facevo il raccattapalle. Mi allenavo con tanti ragazzi, alcuni dei quali sono riusciti ad arrivare nel calcio che conta».
Qualche nome?
«Cristiano Doni, Lele Adani, Davide Dionigi. Ogni stagione qualcuno riusciva ad affermarsi».
Poi la consacrazione a Palermo. Che periodo è stato?
«La cosa più bella è che mio figlio Leo si guarda spesso i video di quel periodo. L’altro giorno è rimasto impressionato dal Palermo-Triestina della promozione, con lo stadio strapieno. Mi ha chiesto se era veramente tutto così o se fossero immagini finte. Solo attraverso i suoi occhi mi rendo conto di cosa è stato quel Palermo. L’altro giorno mi sono proprio emozionato. Avevamo una squadra fortissima, però vincere non è mai facile, visto che il Palermo non andava in A da 30 anni».
Vincere non è mai facile e il Palermo se ne sta rendendo conto, non trova?
«Sicuramente hanno sbagliato qualcosa. E se ne sono accorti. La fortuna è avere una società forte alle spalle che capisca il momento. L’importante è capire i propri errori, sapere cambiare e ripartire, perché c’è ancora tempo per raddrizzare la stagione e centrare gli obiettivi».
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