
Il paradosso del Napoli di Conte. Basta rileggere questi nomi
Insigne, Callejon, Mertens. Lavezzi, oppure Pandev. Sono solo alcuni degli esterni (o comunque giocatori offensivi, vedi il macedone) che in passato hanno vestito la maglia del Napoli senza però vincere lo scudetto. Giocatori forti, affermati, a cui aggiungere i vari Hamsik, Cavani o Higuain, tutti campioni riconosciuti e amatissimi dal pubblico che però non hanno mai vinto il tricolore con il Napoli.
Ecco, ora il Napoli, a pari punti con l'Inter, lotta per il sogno giocando col 4-3-3 ma potendo contare come esterni sull'insostituibile Politano, Ngonge (quasi mai preso in considerazione) e Okafor (che fa panchina da 4 giornate di fila). Volendo Spinazzola che però è un esterno prestato all'attacco. Questo perché Kvara è andato via a gennaio e Neres ora è infortunato. Magari domenica a Torino giocherà Raspadori che però non è un esterno puro. Basta rileggere questi nomi per rendersi conto del valore della guida tecnica - con la miglior difesa d'Europa il Napoli sta costruendo proprio dietro le sue fortune - ma anche del rimpianto dello stesso Conte di non poter avere in rosa, oggi, esterni forti come un tempo.
Non è un caso che, erede di Kvara a parte, per il futuro sono già tanti gli esterni accostati al Napoli come Zhegrova, Orsolini, Paixao.







