
L'editoriale di Chiariello: “Detrattori di Meret, mettevi l'anima in pace! Conte? Nessun problema con ADL"
Nel corso di 'Campania Sport' su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto editoriale: "Conclusa Germania-Italia, che come sempre, tradizione storica vuole partite palpitanti e vibranti, si è conclusa con un pareggio che determina l'eliminazione dall'Italia dalle finali della Nations League. Un 3-3 che fa molto discutere per le modalità con cui si è realizzato, per un primo tempo veramente pessimo che di più non si può da parte della Nazionale italiana che ha chiuso la prima frazione sul 3-0. Addirittura con secondo gol che credo che sia il gol più ridicolo della storia della Nazionale italiana, mai visto da quando è nata la nazionale da oltre 100 anni. Una rimonta, però, magnifica nella ripresa quando Spalletti ha corretto molti dei suoi errori di formazione iniziale, perché diciamo la verità, la formazione del primo tempo non aveva né capo né coda. Ha corretto: è entrato Politano sulla fascia, poi sono entrati tanti altri tra cui Raspadori. I napoletani si sono fatti ben valere e nel finale erano in campo: Buongiorno, Di Lorenzo, Raspadori, Politano. L’'Italia ha rimontato fino a che il solito immarcescibile Marciniak, quello del rigore non dato a Lozano, toglie con la complicità del Var un rigore parecchio dubbio su Di Lorenzo. Sarebbe stato il 3-3 a 15 minuti dalla fine e quindi ci sarebbe stata la possibilità di vedere magari un altro 4-3 incredibile nella storia del calcio mondiale tra Germania e Italia. Questo non si è realizzato, perché il rigore è arrivato sì ma al 90’, quando le cose ormai erano tardi da aggiustare.
Spalletti ha salvato la faccia, perché lo Spalletti della del primo tempo avrebbe meritato l'esonero immediato. E invece l'Italia nella ripresa ha salvato la faccia, non esce ridimensionata da questa doppia sfida coi tedeschi, che è stata persa per un soffio, ma non si è vista una Germania superiore. Anche se la Germania mancava di due uomini decisivi come Wirtz e Havertz, dobbiamo riconoscerlo. C'è quel Musiala che è un giocatore di livello superiore, ma fatto sta che l'Italietta, perché questa è un'Italetta per la qualità dei giocatori che può pescare il commissario tecnico da un bacino veramente ristretto, se l'è cavata abbastanza bene. Ha salvato la faccia, ma se la dovrà vedere con il terribile vichingo Halland, il bomber del Manchester City per strappare finalmente una qualificazione Mondiale. Detto questo, che aprirebbe un discorso troppo lungo sulla salvaguardia dei vivai e sulla voglia della Lega di Serie A di salvaguardare anche la Nazionale che è un problema più della FIGC, ma anche del Governo italiano. Hanno fatto bene a non rimettere in piedi quella norma che ulteriormente uccideva gli italiani del decreto crescita, che dava vantaggi fiscali ai calciatori stranieri rispetto a quelli italiani. E’ stato giusto non reintrodurla quella norma, ma sarebbe un discorso lunghissimo, invece noi ora adesso ci dobbiamo apprestare a ragionare in chiave futura perché si rimette la testa sul campionato tutti quanti insieme.
Ci sono nove partite da vivere appassionatamente, sperando che il Napoli arrivi ad aprile che sia ancora in corsa per lo scudetto. Perché il Napoli adesso ha gli ultimi due ostacoli alti, di avversari di un certo pregio, che sono il Milan e il Bologna. Il Milan è disastrato da questa gestione, da questo cambio di allenatori portoghesi che non ha convinto nessuno. E’ una squadra che subisce tanti gol, ma è pur sempre una squadra che ha due elementi oggi di primissimo piano come Reinders, l'olandese dal gol facile, uno dei centrocampisti emergenti d'Europa, e quell'americano Pulisic. Attenzione, gli Stati Uniti favoritissimi per la coppa del centroamerica, l'hanno persa incredibilmente e hanno avuto la loro Corea. Invece il Messico, si appresta a vincerla con una certa tranquillità. Il Messico del centravanti Santi Gimenez, che è stato comprato a gennaio ma che ha trovato subito difficoltà in questo Milan. Sarà la punta di diamante del Milan al Maradona, insieme a Pulisic e Reinders, giocatori di sicuro affidamento, i migliori della stagione e quel Leao che per noi è una bestia nera incredibile. Quindi sul piano dell'individualità il Milan ha giocatori da temere, sul piano del gioco di squadra è un Milan piuttosto debole, nella fase difensiva parecchio debole, e paga anche una stagione del portiere Maignan molto ma molto negativa, che solo a pensare che se l'avesse fatta il povero Alex Meret sarebbe stato crocifisso per i prossimi 33 anni, quelli di Cristo.
Per la verità sono circolate voci che sono fuori controllo sull’apprezzamento di Milinkovic-Savic da parte del Napoli come prossimo portiere azzurro. Niente di tutto ciò è vero! E’ vero, invece, che fra i pochi giorni verrà annunciato il rinnovo di Alex Meret, cosa ormai fatta: 2 anni di contratto. Quindi detrattori di Meret mettetevi l'anima in pace, di qui a pochi giorni, magari anche prima di Napoli-Milan, verrà fatto l'annuncio ufficiale: Meret rimane ancora per 2 anni e saranno nove a questo punto. Meret è arrivato con Ancelotti nel 2018-19, rimarrà fino al 2027 e poi si vedrà se rinnoveranno ancora, se ci sarà un cambio di portiere, Insomma ha fatto 28 anni l'altro giorno, arriverà a 30 con la maglia del Napoli. Parlavo del Napoli, ora è partito il dibattito. Già sono fioccate le scommesse: si ritorna al 4-3-3? Si continua col 3-5-2? Raspadori che ha segnato su rigore può mai andare in panchina, visto che in fiducia, è un giocatore in ascesa. Torna Neres, invocato da tutti come il salvatore della patria, si torna al 4-3-3? Si farà il 4-2-3-1 per tenerli tutti e due in campo sacrificando Anguissa? Che di questi tempi non va 1000 e che ha giocato col Camerun, ha fatto anche bene mi dicono. Problemi tattici che il popolo ct, perché sono tutti allenatori e commissari tecnici, ha già votato. Ci si aspetta il Messia Neres ed è pronto a essere sacrificato l'agnello Raspadori, vedremo.
Saranno scelte di Conte, al quale vengono accostate tutte le squadre del mondo. Credo che stanno formando una squadra in Groenlandia e l'allenatore sicuro è Conte, non c'è dubbio alcuno. Il quale invece, vi posso garantire, so dove lo potete trovare, in giro per Napoli a visitare la città. E’ l'unica cosa certa, tutto il resto sono chiacchiere. Napoli che sul mercato si sta già muovendo, già fioccano tanti nomi importanti, interessanti. Qualcuno da brividi, tipo Gatti. Chiacchiere, pinzallacchere, avrebbe detto il grande Totò. Per chiudere il ragionamento quello che conta è questo: che il Napoli è l'unica squadra che tiene vivo un campionato dove oggi c'è stato il botto dell'esonero di Thiago Motta. Evidentemente prenderli da Bologna alla Juve non porta bene. E’ arrivato Tudor, un traghettatore per scegliere l'allenatore giusto per l'anno prossimo. Questo fa pensare a molti che Conte sarà il preferito della Juve, dimenticando che c'ha un contratto a Napoli, che c'ha 150 milioni da spendere, che non ha nessun problema col presidente. Ma tutto questo non conta per i per i ciarlatani e i chiacchieroni. Bene così, la cosa, ripeto, importante, è che il Napoli tiene vivo il campionato. Se qualcuno lo vuole sminuire, da parte mia non è pensabile, perché una squadra che decima in classifica risorge dalle sue ceneri con una velocità così impressionante, non avendo una rosa così di primissimo piano, seppur forte il Napoli è forte ma non fortissimo, non ha quei giocatori che determinano la partita e che ti saltano l'uomo e che ti inventano l'azione da gol. Il Napoli non ha l'uomo chiave, determinante anche nell'anno scudetto, dove si giocava bene. C'erano Osimhen e Kvaratskhelia che inventavano il gol, qui non c'è, ma nonostante ciò il Napoli è primo degli inseguitori, l'unico vero inseguitore dell'Inter, che ora ha tanti problemi fisici e tanti impegni. Dichiararsi già sconfitti, come sento in questa piazza sempre facilmente depressa, mi pare stupido. Battiamo il Milan, rimaniamo in corsa, poi l'ostacolo alto sarà a Bologna. E poi facciamo come Federica Brignone, sette gare in discesa. Allacciate le cinture di sicurezza, mettete bene gli scarponi legati agli sci, che là c'è la volata finale”.







