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tmw / napoli / Le Interviste
L'editoriale di Chiariello: “Non era meglio Biraghi? Delusi, ma è una corsa a tappe"
Oggi alle 10:00Le Interviste
di Antonio Noto
per Tuttonapoli.net

L'editoriale di Chiariello: “Non era meglio Biraghi? Delusi, ma è una corsa a tappe"

Nel corso di 'Campania Sport' su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha commentato il pareggio tra Napoli e Udinese: "Ah i numeri, le statistiche! A volte nel calcio si gioca più contro i numeri che contro gli avversari e io di questa Udinese ero preoccupato soprattutto per i numeri. Il Napoli l'aveva battuta 10 volte consecutive in casa ed è una seriazione positiva troppo alta da non destare preoccupazione. Il Napoli finora in casa aveva avuto un rendimento dove il pareggio non era contemplato, non aveva mai pareggiato, nove vittorie e due sconfitte, mai un pari. Il Napoli soprattutto, se uno guarda i trend evolutivi della stagione, dopo lo sforzo del secondo tempo con la Juventus dove il Napoli ha schiantato fisicamente gli avversari, a Roma aveva segnato il passo. C'era stato un Napoli nel secondo tempo un po' sulle gambe, si era notata una flessione. La domanda era: questa era una flessione del momento di una partita? Quando Ranieri ha fatto un piano gara ardito, che però gli ha funzionato. Rischio per un'ora e nell'ultima mezz'ora li metto freschi i migliori e il Napoli non ha saputo tenere botta fino in fondo, ma poi in fin dei conti la Roma che tiri aveva fatto? Nessuno nel secondo tempo, ma il Napoli era sulle gambe. Però non ripartiva.

Oggi si è avuto conferma che il Napoli è in flessione fisica e si è avuto conferma che dietro gli 11 titolari non ci sono sostituti all'altezza. Siamo arrivati alla terza scelta sulla fascia sinistra, la maledetta fascia sinistra. Dopo Olivera, Spinazzola. Ma avevamo detto in sede di calciomercato: sentite piuttosto che rincorrere il sostituto di Kvara che non si riesce a trovare a gennaio, se non a cifre esorbitanti, invece di rincorrere le chimere perché non proviamo a portarci a casa un Biraghi qualsiasi? Che perlomeno sistemiamo la difesa, perché qualche alternativa avanti comunque ce l'abbiamo. Olivera manca tutto febbraio e il mese di febbraio è durissimo. Ha un calendario il Napoli a febbraio durissimo. E poi Spinazzola è uno che per storia clinica non dà garanzie di molte partite consecutive, magari un Biraghi poteva essere utile. Si è preso Okafor, giusto per dare un'alternativa a Neres. Per carità, poteva servire. Serve un'alternativa a Neres, sarà Okafor, l'uomo giusto? E’ presto per dirlo. Conte l'ha dichiarato: non è pronto e lascia perplessi che il Napoli prenda uno che non è pronto. Però fatto sta che cosa accade? Che oggi ha giocato Mazzocchi, e beh i conti non tornano! Voi pensate che si possa vincere uno scudetto quando in campo contemporaneamente ci sono Simeone, Ngonge, Mazzocchi, Juan Jesus? Da cui nasce la frittata del gol subìto: Meret chiama palla, Juan Jesus non gliela lascia, la dà improvvidamente a Mazzocchi, che piuttosto che farla finire in fallo laterale si affanna a rilanciarla sui piedi dell'avversario che va in gol. Ce lo siamo fatti da soli il gol. Ma questo non basta per coprire una partita dove il Napoli ha fatto fatica, perché se volessimo paragonarla al pugilato questa partita ai punti ha meritato più l'Udinese che il Napoli.

L'Udinese ha sofferto poco e il Napoli ha prodotto poco, il motore oggi non funzionava. Anguissa è da Roma che è in flessione netta e non ha ricambi. Perché se prima aveva Folorunsho, che è un titolare di serie A a Firenze, non uno qualsiasi, Billing è un oggetto misterioso. Non è entrato neanche oggi. E allora quando Manna con molta onestà e correttezza va davanti alla stampa e dice: ‘Non siamo contenti, non sono contento, il responsabile principale sono io. Non sono riuscito a portare i calciatori che avrei voluto portare’. Perché i soldi ce l'avevamo da investire, contrariamente alle narrazioni che sono forvianti in materia.

Il Napoli non ha affatto pensato di incamerarsi i 75mln di Kvara e dire: ‘Ci vediamo a giugno, tanto la Champions è già presa’. Antonio Conte non l'avrebbe accettato questo ragionamento. Se Antonio Conte va in conferenza stampa e lo vedete così tranquillo è perché sa che il Napoli ci ha provato realmente a prendere qualcosa di importante. Fatto sta che oggi il Napoli si trova a competere con delle seconde linee così così. E qualche seconda linea oggi ha fatto degli errori di troppo che ci hanno fatto prendere il gol del pareggio, ma soprattutto quello che mi preoccupa è la flessione fisica: gente sulle gambe che normalmente è dominante. E io lo dico sempre il paradigma del Napoli, l'emblema, la cartina al tornasole è Frank Zambo Anguissa. Quando lui è spento fisicamente e non ha quel fuoco sacro che lo fa accendere come motore stantuffo a tutto campo, il Napoli va in sofferenza. McTominay ha corso per tre, anche Lobotka era piuttosto stanco. Nel finale stranamente Conte, anzi chiaramente, ha fatto cinque cambi. Non sono serviti. Napoli sfilacciato, Napoli allungato, ha anche rischiato.

Però adesso che vogliamo fare il de profundis? La stagione è finita? Ma manco per niente! Ci sono nell'arco di 38 partite dei momenti di flessione. Il problema è che domenica il campionato dirà cose molto importanti, perché intanto domani sera l'Inter recupera con la Fiorentina e vediamo quante scorie ha lasciato nella mente degli interisti che si sentivano imbattibili quel 3-0 subito giovedì contro un manipolo di giovanotti, 14 di loro. E vediamo poi se la Fiorentina a completo non possa ancora dare tanto fastidio all'Inter. Ma ammesso che l'Inter rivinca e si riscatti subito, il Napoli conserva un punto di vantaggio. Va a Roma con un punto di vantaggio contro una Lazio che in questo momento è in grandissimo spolvero. E l'Inter va a Torino con la Juventus. Ecco la prossima settimana ci dirà tantissimo di questa annata scudetto, perché si arriverà allo scontro del 2 marzo non sappiamo con chi davanti, con chi dietro, sia alla pari. E’ tutto da capire, ci sono due partite tutte da capire. L'Inter ha nel frattempo anche la Coppa Italia contro la Lazio, che non è un vantaggio da poco. Perché gioca pochi giorni prima di affrontare il Napoli. Insomma stasera siamo delusi, come è deluso il Napoli al calciomercato, come siamo rimasti delusi dal calciomercato, ma siamo in una corsa a tappe. C'è la tappa in cui fori, c'è la tappa in cui ti tardi, ma quando poi vesti la maglia rosa ancora una volta devi pensare a domani e non a ieri. Questa delusione di questa sera accende qualche campanello d'allarme, ma non consente quel cupio dissolvi che io vedo da troppe parti. E che forse qualcuno pensa di tacitarmi, ma non ci riuscirà”.