Telese: "Lukaku 10 gol li fa e li fa fare, il tempo ci dirà se sarà un altro prodigio di Conte"
A Radio Napoli Centrale, nel corso di 'Un Calcio alla Radio', Luca Telese è intervenuto con il suo editoriale: "Lukaku è un fenomeno: un giocatore di club estero che, da tre anni, gioca in Italia. Una cosa strana, no? Lukaku è un giocatore strano. La scorsa stagione è stata un enigma: all’inizio è arrivato freddo, non allenato, la Roma era allenata ancora da Mourinho e così, a freddo, senza neanche giocare bene, ha cominciato a buttarlo dentro. Pronti, via, 2-3-4 gol e Lukaku sembra una leggenda, ma soprattutto uno di quei miracoli: il centravanti ruvido che, in qualche modo, la butta dentro. Tutto questo continua magicamente fino a che non gira l’anno e poi, improvvisamente, Lukaku si ferma. Allora questa è la prima grande domanda: che cos’è cambiato? È una questione di forma fisica? Il punto è che c’è un’accusa molto forte nei suoi confronti: non ha risolto match decisivi, non ha segnato contro le grandi. Il tema interessante è che vedere Lukaku al Napoli, vorrebbe dire vedere risolti anche questi enigmi. In fondo, Lukaku è l’incarnazione calcistica moderna di Dr. Jackyll e Mr. Hyde: a volte ti fa sognare, altre sembra incatenato ad ostacoli invisibili. La grandissima scommessa sarebbe, da parte del Napoli, prenderlo e rigenerarlo, dando continuità al suo ritmo.
C’è un’altra cosa importante: Lukaku è davvero la punta di diamante di una squadra che, se gira, viene rafforzata molto dalla sua presenza. Lukaku come solista che cambia totalmente la partita è un sogno che non si realizza da anni, ma Lukaku come il cardine di un gioco in cui molte punte e soluzioni offensive, potrebbe essere la novità. Alla fine di questa vicenda, se resta Osimhen, può darsi che questo esito potrebbe essere anche superiore alla scommessa su Lukaku. Però bisogna farsi una domanda: che strana carriera quella dei giocatori che esplodono, vengono comprati a cifre insostenibili a livello di mercato e poi sono costretti a questa sorta di destino un po’ fantasmatico, essere dati in prestito continuamente, perdere la continuità di gioco in una squadra e quindi essere sempre all’altezza di quello che valgono, come una condanna sulla propria testa. Immagino che Lukaku abbia il problema di essere arrivato troppo presto, forse in un momento sbagliato della sua carriera, ad una quotazione top. Forse la cura Conte potrebbe essere quella che normalizza riducendo le distanze tra ciò che sei e ciò che vuoi essere. Teniamoci questo doppio finale: o Lukaku che risorge oppure il lieto fine di uno spettro evocato per poi ritornare alla vera soluzione avendo creato almeno una discontinuità psicologica. Buon Lukaku a tutti, il tempo ci saprà dire se sarà un altro prodigio di Conte, oppure una buona stagione di un campione che, comunque, 10 gol li fa e 10 gol li fa fare".